6,5 MILIONI SUL PIATTO

Parcheggi senza conducente, Italia protagonista del progetto V-Charge

Sul piatto 6,5 milioni destinati al Consorzio a sei che vede in campo l’Università di Parma. Prima sperimentazione all’aeroporto di Stoccarda

Pubblicato il 31 Lug 2014

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Ci sono anche i ricercatori italiani nel pool di scienziati che hanno messo a punto il nuovo sistema finanziato dall’Ue che consente di parcheggiare l’auto senza bisogno del conducente. Basterà lasciare la macchina all’ingresso principale, e un sistema automatizzato la porterà nel primo posto disponibile. Al progetto, che è già stato testato con successo all’aeroporto di Stoccarda, stanno lavorando anche ricercatori da Germania, Regno Unito e Svizzera, con un investimento dell’Unione europea di 5,6 milioni di euro. Alla realizzazione del progetto, insieme ai ricercatori dell’università di Parma, hanno partecipato anche quelli dell’Eth di Zurigo, dell’università di Braunschweig, di quella di Oxford nel Regno Unito, oltre a quelli di Bosch e di Volkswagen.

“In futuro – spiegano dalla Commissione Ue – sempre più persone guideranno auto elettriche e passeranno da un modo di trasporto a un altro, da cui la necessità di accrescere il numero e la gamma di possibilità di parcheggio negli snodi di trasporto. Per preparare questa evoluzione della mobilità, il consorzio V-Carge lavora al sistema interamente automatizzato”, che consentirà anche la ricarica per le auto elettriche nei parcheggi pubblici.

“L’idea di base – afferma Paul Furgale, responsabile scientifico del progetto e vicedirettore del laboratorio di sistemi autonomi dell’Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo – è che si possa utilizzare la tecnologia per offrire ai cittadini un mix migliore di trasporti pubblici e privati”.

I conducenti potranno utilizzare un’applicazione mobile per avviare la procedura di parcheggio: il veicolo si collegherà al server del parcheggio e si dirigerà da solo al posto designato, con l’auto potrà anche essere programmata per dirigersi verso una stazione di ricarica interna. Al ritorno il conducente utilizzerà la stessa applicazione mobile per richiamare l’automobile.

“Poiché i segnali satellitari del Gps non sono sempre ricevibili nei parcheggi – si legge in un comunicato – gli scienziati hanno messo a punto un sistema basato su telecamere, mixando i principi della robotica e del rilevamento ambientale, per fare in modo che l’automezzo nel suo percorso eviti anche gli ostacoli imprevisti”.

Il sistema è stato presentato ad aprile allo scalo aereo di Stoccarda, e ora è in fase di perfezionamento per assicurarne l’affidabilità anche in condizioni meteorologiche difficili.

Il progetto dovrebbe concludersi nel 2015, e i risultati saranno pronti per essere commercializzati negli anni successivi.

“Dobbiamo guardare al futuro e trovare modi più intelligenti di viaggiare, per risparmiare tempo e denaro e proteggere l’ambiente – commenta Neelie Kroes, commissario Ue all’Agenda digitale – Chi è che non ha voglia di non perdere più tempo a parcheggiare la macchina? Abbiamo bisogno di ricerche nelle nuove tecnologie e nelle modalità per combinarle per arrivare a soluzioni pratiche. Il sistema V-Charge va nella direzione giusta e non vedo l’ora di poterlo usare”.

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