L’Italia è in ritardo nel raggiungimento delle mete stabilite dal programma europeo “Fit for 55”, come ribadito dalla recente Direttiva Europea sulla Efficienza Energetica degli Edifici (Epbd): è quindi urgente intervenire nel settore dell’edilizia per perseguire obiettivi di decarbonizzazione e di abbattimento delle emissioni di CO2. La trasformazione in chiave smart del patrimonio edilizio italiano non solo apporterebbe benefici significativi in termini ambientali, ma avrebbe anche un impatto notevole sull’economia e sulla società del Paese. Infatti, la modernizzazione tecnologica degli edifici antichi potrebbe generare investimenti per più di 330 miliardi di euro, traducendosi in vantaggi economici netti che variano tra i 17 e i 19 miliardi di euro annui per i cittadini, e porterebbe contemporaneamente a un calo delle spese legate ai consumi energetici del 15-19%.
Sono i dati che emergono dalle analisi condotte da The European House – Ambrosetti nell’ambito dell’iniziativa Community Smart Building, lanciata nel 2022, che coinvolge le principali aziende del settore.
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Il ruolo delle skill e della formazione, Italia in vantaggio
“Per poter rispondere adeguatamente alle richieste di decarbonizzazione dettate dalla Direttiva europea ‘Case Green’, è essenziale puntare sulle competenze smart&green”, afferma Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile dell’Area Scenari & Intelligence di The European House – Ambrosetti. “Il rinnovamento del nostro patrimonio immobiliare dipende dalle competenze di professionisti altamente qualificati e specializzati, rendendo quindi indispensabile potenziare i programmi di aggiornamento professionale e di riqualificazione dei lavoratori, nonché sviluppare itinerari formativi innovativi a partire dalle scuole superiori, Its e università”.
In questo contesto, valorizzare le competenze specialistiche attraverso la formazione diventa fondamentale per affrontare la trasformazione del settore immobiliare. L’adozione degli Smart Building in Italia potrebbe, infatti, generare 200.000 nuovi posti di lavoro qualificati, includendo 124.000 operatori specializzati, 54.000 installatori, 14.000 tecnici, 11.000 ingegneri e 10.000 progettisti. Queste cifre derivano dall’analisi dei profili professionali chiave per il settore, sia in termini di competenze necessarie che di nuove opportunità di lavoro, condotta da The European House – Ambrosetti in collaborazione con le aziende partner della Community Smart Building.
L’Italia si trova inoltre in una posizione di vantaggio, grazie alla sua forte propensione all’innovazione nel campo dell’ingegneria civile, posizionandosi al terzo posto nell’UE-27+UK per numero di brevetti richiesti, confermando così un’inclinazione positiva verso questo settore.
Competenze smart e green al centro dell’attenzione
Nel 2023, l’attenzione nella creazione di nuovi posti di lavoro si è prevalentemente concentrata sulle competenze smart e green, legate quindi a interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, con l’83,7% delle nuove assunzioni nel settore che richiedevano abilità di questo tipo. Per sviluppare profili professionali adatti all’evoluzione del settore edilizio e degli Smart Building, le aziende stanno promuovendo programmi di formazione e aggiornamento delle competenze quali training on-the-job, che includono percorsi formativi specifici per ogni professione, collaborazioni con aziende partner e esperti esterni per acquisire conoscenze sulle nuove soluzioni innovative richieste dal mercato, e partnership con università e Its Academy.