Smart city, la Cina rilancia: sul piatto 2.200 miliardi di euro

Dopo la pandemia da Coronavirus Pechino punta a far ripartire l’economia con un grande piano di sviluppo per le città intelligenti: il 5G pilastro strategico

Pubblicato il 04 Giu 2020

Antonio Dini

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Dopo la crisi del coronavirus la Cina rilancia l’economia con un gigantesco piano di sviluppo delle smart city, le città connesse del futuro. Sarà una scommessa enorme. Secondo Xu Xianping, ex vicepresidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, principale organismo di pianificazione economica della Cina, le previsioni gli investimenti nazionali in nuove infrastrutture arriveranno a 17.500 miliardi di yuan (circa 2.200 miliardi di euro) nel periodo 2020-2025, con un tasso di crescita di circa il 21,6% l’anno. Hu Qimu, ricercatore del China Digital Economy Institute, ha detto che, rispetto a quelle tradizionali, le nuove infrastrutture attireranno investimenti da più entità di mercato, come ad esempio le aziende di internet.

Il piano per lo sviluppo di “nuove infrastrutture” che trasformino le attuali metropoli cinesi sovraffollate e inquinate in paradisi hi-tech, verdi e più a misura d’uomo, prevede infatti l’utilizzo di un ampio ventaglio di tecnologie: dall’impiego di veicoli elettrici a guida autonoma a sistemi di riconoscimento e avviso, sino a strutture sostenibili alimentati da fonti di energia verde. E tutto connesso grazie al 5G e alle reti di fibra ultraveloci che consentono nuovi servizi.

Lo scenario non dovrebbe essere troppo lontano, perché Pechino si sta impegnando in una marcia forzata per lo sviluppo delle smart city con un piano presentato all’assemblea legislativa dal comitato di lavoro del Governo in cui per la prima volta viene utilizzata l’espressione “nuove infrastrutture”, che sottolinea gli sforzi in corso per modernizzare ulteriormente il Paese.

Lo sforzo sarà portato avanti tanto dal settore pubblico quanto anche da aziende private. Ad esempio, il gigante tecnologico cinese Tencent ha annunciato che investirà 500 miliardi di yuan (63 miliardi di euro) nei prossimi cinque anni per sviluppare nuove infrastrutture relative, ad esempio, a cloud computing, intelligenza artificiale, blockchain, centri di supercomputer, quantum computing e data center in tutto il Paese.

Tang Daosheng, vice presidente esecutivo senior di Tencent, ha detto che, mentre le infrastrutture tradizionali come strade e aeroporti collegano merci e persone, quelle nuove digitali collegano i dati, consentendo l’introduzione di nuovi tipi di prodotti e servizi, nonché di nuovi sistemi di produzione e modelli di business.

Secondo gli analisti, lo sviluppo di nuove infrastrutture è una scelta intelligente per la Cina, poiché non solo contrasterà nel breve termine l’impatto economico del coronavirus, ma aiuterà anche il Paese a liberare il proprio potenziale di crescita nel lungo periodo. Secondo Liu Shijin, economista della China Development Research Foundation, la Cina dovrebbe applicare le nuove tecnologie e la filosofia di sviluppo verde per facilitare lo sviluppo di distretti cittadini, che contribuiranno a far crescere da 0,5 a 1 punti percentuali all’anno l’economia del Paese nel decennio futuro.

Secondo Hungchih Liu, vice presidente per l’Asia Pacifico della multinazionale dell’ingegneria Aecom, le iniziative del governo per lo sviluppo di nuove infrastrutture hanno creato nuove opportunità per le aziende. Liu ha detto che l’azienda si propone di diventare più competente nel digitale per soddisfare al meglio le varie esigenze di sviluppo urbano e per massimizzare le opportunità. Secondo Liu, le nuove infrastrutture porteranno alla nascita di nuovi modelli di servizio pubblico che contribuiranno a trasformare anche le infrastrutture tradizionali e insieme daranno forma alle città di domani. «Le città del futuro avranno più possibilità», ha detto.

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