L'ANALISI

Smart home, mercato in ripresa grazie alle soluzioni contro il caro-bollette

I dati di Omdia: dopo un 2022 in rallentamento, il settore tornerà a crescere nel 2023. A trainarlo saranno le piattaforme per ottimizzare i consumi di energia per privati e aziende e l’avvento del nuovo standard Matter

Pubblicato il 19 Ago 2022

A. S.

smart home

Il rallentamento della crescita del mercato della smart home era iniziato nel 2021, e sta proseguendo nel 2022. Anche se le previsioni per il 2023 lasciano intravedere segnali di inversione della tendenza, con la possibilità di un’accelerazione delle vendite dovuta a una crescente richiesta di soluzioni per l’energy management, e dalla possibile release dello standard “Matter” che renderà interoperabili tutte le principali soluzioni destinate alla casa intelligente.

Segno che le soluzioni digitali potranno essere elementi utili per le famiglie e le imprese che vorranno ottimizzare i consumi di energia e quindi contrastare gli effetti del vero e proprio boom dei costi energetici in conseguenza dell’invasione russa in Ucraina. E’ quanto emerge da un’analisi di mercato realizzata da Omdia, secondo cui a motivare il rallentamento delle vendite a partire dal 2021 c’è una combinazione di fattori, a partire da una minore disponibilità economica degli utenti e dalla crescita della disoccupazione.

Secondo i dati pubblicati da Omdia, il picco massimo di vendite di dispositivi per la smart home si è raggiunto nel 2021, con in testa gli smart speaker (195 milioni di esemplari), i sistemi di illuminazione e i device per la connected health. Quanto alle previsioni, a crescere in maniera più sostenuta nei prossimi cinque anni saranno secondo Omdia le vendite di sensori e valvole intelligenti, applicazioni per la casa, prese e spine smart, sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria e serrature intelligenti, che insieme registreranno una progressione del 30% da qui al 2026.

I dati aggiornati al 2021 danno inoltre il quadro di quanto i dispositivi per la smart home siano diffusi tra gli utenti: il 55% delle abitazioni servite dalla banda larga negli Stati Uniti, infatti, conta su dispositivi per la smart home già installati. Percentuale che cala al 21% se si prende in considerazione l’area Emea.

I brand più attivi alla fine dello scorso anno erano Xiaomi, seguita da Alibaba, Amazon, Google, e Baidu: tutti marchi che hanno in portafoglio i principali modelli di smart speaker, a dimostrare quanto questi device siano ancora oggi il primo punto di contatto degli utenti con le soluzioni per la casa intelligente. A seguire nel ranking ci sono poi le aziende specializzate nelle applicazioni per l’illuminazione domestica: Ikea, Sengled, Ledvance e Signify. L’attesa a questo punto è concentrata sulla release di Matter, lo standard di interoperabilità che consentirà a tutti i principali device, anche se di case diverse, di comunicare e interagire: l’impatto, secondo l’analisi di Omdia, sarà graduale.

“E’ un momento importante per l’industria della smart home, con i brand che stanno rapidamente introducendo innovazioni e producendo device in grado di combinare tecnologie avanzate come il riconoscimento facciale alle serrature delle porte, o i sensori radar agli smart speaker e ai termostati intelligenti – sottolinea Blake Kozak, senior principal analyst per la smart home in Omdia – Le aziende del settore si stanno inoltre muovendo nel comparto delle partnership e delle acquisizioni, mentre anche I progressi nel campo delle tecnologie di connettività come l’ultra-wideband, Thread ed NB-IoT porteranno a nuovi use case”.

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