SPONSORED STORY

Smi, 2020 al rialzo. Pizzuto: “Puntiamo a superare i 10 milioni di euro”

Fondato nel 2015, il service integrator conta già oltre 60 dipendenti e sedi in Veneto, Lombardia e Lazio. Cloud e IoT le tecnologie su cui fa leva il business

Pubblicato il 04 Mar 2020

Stefano Tiburzi, Cesare Pizzuto, Daniele Chitarrini

Smi, Smart Managed Innovation è un’azienda romana, con più di 60 dipendenti e un fatturato che supera i 7 milioni di euro. E che solo cinque anni fa non esisteva. Questa è la storia di un’impresa di un gruppo di professionisti dell’IT, che un giorno del 2015 decidono di mettere insieme le loro competenze ed esperienze pluriennali per dare vita a una nuova realtà di consulenza tecnologicamente avanzata, dedicata alla progettazione e realizzazione di infrastrutture IT, alla gestione dei processi e al supporto sistemico di eccellenza per piccole, medie e grandi aziende ed enti pubblici e privati.

I servizi che offre sono molteplici: dalla gestione delle postazioni di lavoro, all’erogazione di servizi cloud, dallo sviluppo di piattaforme software all’ideazione di soluzioni IoT alla progettazione di infrastrutture di building automation e della sicurezza aziendale, fino a diventare un vero e proprio Service Integrator.

Partiti con grande slancio ma con una sede dalle dimensioni di poco più di un magazzino, ora Smi opera in tutta Italia, contando su quattro sedi operative, due al Nord, in Veneto e in Lombardia, e due nel Lazio, una delle quali di prossima apertura a seguito dell’aggiudicazione di un’importante gara per la gestione dei servizi desktop-management di una pubblica amministrazione.

Meno di cinque anni fa, a dar vita e concretezza al sogno di fare impresa in un modo diverso, dapprincipio sono in due: Cesare Pizzuto, fondatore e amministratore delegato e Stefano Tiburzi, co-fondatore e Chief Information Officer, ai quali si aggiunge nel corso del primo anno, Daniele Chitarrini, il Chief Technical Officer, per completare l’azienda nascente con le necessarie conoscenze tecnologiche.

E il modo “diverso” a cui aspirano è costruire un ambiente in cui la forza sia nel gruppo, dove il tempo di lavoro sia tempo di qualità per le persone, e l’etica e la trasparenza siano i valori guida, nella piena consapevolezza e responsabilità del ruolo sociale che ogni impresa ricopre.

Dall’unione di tre personalità e competenze diverse e complementari prende forma il nucleo iniziale, a cui mese dopo mese si aggiungeranno gli altri fino a superare i 60 dipendenti, sotto l’egida di un nome – Smi – che ha radici nella storia di uno dei fondatori, Cesare Pizzuto, ma che nell’acronimo attuale rinnova quell’eredità familiare e la arricchisce di  contemporaneità: Smart Managed Innovation, un nome che ora parla della capacità di saper guardare oltre, della volontà di gestire e rendere fruibile l’innovazione di cui sono piene le aziende, in modo flessibile, agile e strategico. Ora Smi è un’azienda versatile, in grado di rivolgersi a un mercato che va dalla pubblica amministrazione, centrale e locale, alle università e centri ricerca, fino alle utilities.

“Le cose spesso avvengono perché c’è un propellente che le fa accadere: a volte rabbia, altre rivincita o semplicemente la voglia di dire qualcosa di diverso. Nel nostro caso è stata la somma delle tre – dichiara Cesare Pizzuto -. Quando abbiamo iniziato non sapevamo esattamente quale sarebbe stato il percorso, ma avevamo chiaro in mente dove volevamo arrivare. Da un primo bilancio che sfiorava il milione di euro, il quarto supera i sette milioni. Non sempre è stato facile, ma ci sosteneva il carburante giusto. Ora siamo quello che pensavamo che saremmo stati tra 10 anni, e il nostro prossimo obiettivo è quello di superare nel 2020 i 10 milioni di euro”.

“Tutto ha avuto inizio con una scommessa, a cui io non so mai sottrarmi. Volevamo dar vita a un’impresa tutta nostra, diversa, dove le persone fossero al centro – dichiara Stefano Tiburzi -. E in questi anni, il mercato ci ha premiato. Ad oggi sono oltre un centinaio i progetti che ci vedono impegnati sia nella pubblica amministrazione, centrale e locale, che con aziende private, dal farmaceutico al retail, anche in partnership con provider e system integrator a livello nazionale e internazionale”.

“Quando sono venuto in Smi, l’ho fatto spinto dalla sfida di un’azienda che partiva da zero e per l’enorme fiducia che riponevo nelle persone che mi avevano chiamato – dichiara Daniele Chitarrini – Le mie capacità tecniche nascono innanzitutto per passione, poi sono diventate un lavoro, che hanno coinciso con le esigenze di Smi di allora: quindi, il posto giusto, al momento giusto. Nel 2016 io sono stato la matricola numero 13, ora siamo più di 60. Siamo cresciuti in numero e capacità consulenziale, che ora spazia da soluzioni di infrastrutture virtuali (siamo VMware Service Provider) a competenze di sicurezza nell’ambito di Security Analysis”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati