Se da una parte la società digitale apre nuove possibilità per i cittadini, dall’altra le istituzioni devono tenere la guardia alta perché l’individuo rimanga sempre centrale anche nel nuovo contesto. E’ il senso del discorso che Elisabetta Casellati, presidente del Senato, ha pronunciato davanti agli studenti dell’Istituto internazionale Don Bosco di Torino.
“La società digitale, interconnessa e globalizzata – afferma – offre a ogni cittadino possibilità e opportunità fino a ora sconosciute, tanto nell’ambito economico-lavorativo quanto in quello degli affetti e delle relazioni, aprendo però nuovi spazi di solitudine. Una solitudine che potremmo definire di nuovo conio”.
“Mentre possiamo dialogare con migliaia di utenti in tutto il mondo, in qualsiasi momento e con immediatezza e facilità – prosegue la presidente del Senato – rischiamo di perdere di vista ciò che ci accade tutt’intorno. Fuori dal computer, in una sorta di smaterializzazione dei rapporti, l’individuo si trova di fronte a nuovi scenari e a nuove problematiche”.
“Mi chiedo – sottolinea – se un giovane che passa le sue giornate sui social sia più solo o no rispetto a quei ragazzi delle generazioni precedenti che affollavano i cortili, gli oratori, i luoghi classici di aggregazione. Sono aspetti che non possono essere sottovalutati, né ricondotti a considerazioni tese a ricondurre tali scenari a semplici e naturali contingenze”. “Solo attraverso una nuova centralità dell’individuo – conclude Casellati – sarà possibile accompagnarne il percorso, sostenerne le difficoltà”.