LA PROPOSTA

Spazio, il Pd: “L’Italia torni protagonista”

La richiesta a Finmeccanica e al Governo: “Rafforzare il ruolo in Space Alliance e pianificare gli investimenti sui programmi di ricerca, tutelando i centri di eccellenza nazionali”

Pubblicato il 31 Ott 2013

Antonello Salerno

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Il Governo torni a giocare un ruolo di primo piano per consentire all’Italia di proporsi come centro di eccellenza nel settore aerospaziale. E’ in sintesi la richiesta che il coordinamento nazionale “settore spazio” del Partito democratico, che chiede che si torni a mettere mano a obiettivi e programmi della politica industriale in questo campo, “concertati e il più possibile condivisi tra i diversi clienti istituzionali”.

Il punto di partenza sta nel fatto che proprio l’ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa, aveva indicato ultimamente lo spazio come uno dei quattro pilastri strategici su cui poggia l’azienda, segnando così un cambio di direzione rispetto al passato, quando lo spazio era per anni rimasto in secondo piano rispetto alle altre attività del gruppo.

Una volta messo a fuoco l’obiettivo, c’è da capire come si possa arrivare a far tornare l’Italia ad avere un ruolo di primo piano nel settore, e su questo il Pd ha predisposto una serie di proposte che vorrà mettere in agenda per le prossime settimane chiamando a risponderne i vari attori istituzionali, a partire dal Miur, da cui dipende, insieme alla Difesa, il finanziamento dei programmi di ricerca.

La prima cosa da fare, secondo quanto proposto dal Pd, è tutelare e rafforzare il ruolo dell’industria nazionale nella Space Alliance (la joint venture cioè fra Finmeccanica e la multinazionale francese Thales), per assicurare la salvaguardia e lo sviluppo delle competenze dei centri d’eccellenza italiani e recuperare un po’ dello spazio ceduto nel tempo a favore del socio francese. Questo anche in vista del fatto che a dicembre è in agenda un Consiglio europeo proprio su questi temi, a cui Space alliance dovrà arrivare con le idee chiare su come valorizzare gli asset nazionali e le sinergia civili-militari.

Per questo, secondo la visione del Partito democratico, sarebbe importante che Finmeccanica riuscisse ad ampliare il perimetro della componente industriale italiana della Space Alliance, portandoci dentro competenze e centri di eccellenza nazionali, a partire dal comparto optoelettronico spaziale che oggi è parte di Selex ES Spazio di Firenze.

In questo modo si garantirà anche lo sviluppo di una rete di piccole e medie imprese specializzate, a cui sarebbe importante affiancare, “nel medio/lungo termine – si legge in una nota del dipartimento economia del Pd – la creazione di un sistema nazionale integrato che coinvolga enti di ricerca e università”.

In questo contesto, il Pd individua una “to do list” in 5 punti per il Governo, “per garantire a Finmeccanica una adeguata capacità negoziale nel rivendicare il riequilibrio del ruolo industriale italiano nella Space Alliance”. Dal finanziamento del programma Cosmo 2a generation per gli anni 2014-2015 all’autorizzazione, che è prerogativa di Finmeccanica – per la partenza del programma Ness (New Era Space Segment), “che permetterebbe – si legge nella nota – a Telespazio di assumere il ruolo di operatore di servizi con proprie capacità satellitari nel mercato globale delle Tlc satellitari e a Thales Alenia Space Italia di progettare e realizzare in Italia una carrozza geostazionaria di Tlc”. Al punto tre c’è la richiesta di localizzare nella sede della ex Selex Galileo di Firenze il centro di eccellenza nazionale per lo sviluppo di strumentazione optoelettronica di volo, poi la richiesta ad Asi di investire nello sviluppo della propulsione elettrica per una nuova carrozza geostazionaria. Infine, secondo il Pd, l’Italia dovrebbe rivendicare per la propria industria nazionale il ruolo di prime dei satelliti della seconda generazione, e sostenere la commercializzazione e l’esportazione del satellite Cosmo, che consente lo sviluppo di applicazioni innovative utili al controllo del territorio e in particolare alla sorveglianza marittima.

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