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Spid, sei valide ragioni per scegliere il riconoscimento web

Possibilità di incrociare più strumenti di identificazione, più facilità di riconoscere eventuali “ladri di identità” e protezione dai fenomeni collusivi. Infocert spiega perché la webcam è sicura

Pubblicato il 24 Nov 2016

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Di recente, su alcuni organi d’informazione, sono emersi dubbi e polemiche sulla sicurezza del riconoscimento web, una delle modalità offerte per l’identificazione del richiedente di un’identità digitale in ambito SPID.

In InfoCert siamo convinti che la funzione sociale svolta dai media meriti grande rispetto e che le inchieste giornalistiche – quando rigorose e complete – aiutino aziende come la nostra a migliorarsi costantemente. Nel caso di specie, essendo oggetto dell’inchiesta un servizio giovane e innovativo, ci sono però aspetti che necessitano di precisi approfondimenti e maggiore chiarezza per sgomberare il campo da equivoci e polemiche.

Premesso che non esistono tecnologie in grado di garantire una sicurezza assoluta, InfoCert è fermamente convinta che il riconoscimento web rappresenti ad oggi la soluzione più sicura e la migliore protezione contro i furti di identità. Ecco perché in 6 punti:

1. Possibilità di incrociare più strumenti d’identificazione. Durante il riconoscimento via webcam, l’utente deve non solo esibire un documento cartaceo d’identità e il codice fiscale, ma anche fornire i propri numeri di cellulare e di carta di credito (a loro volta rilasciati a seguito di precedenti e separati processi di identificazione);

2. Forti evidenze per perseguire il reo. Se un reato compiuto durante l’identificazione allo sportello (c.d. “de visu”) lascia pochissime tracce (al limite il ricordo dell’operatore e qualche firma artefatta su moduli cartacei), nel riconoscimento web viene fotografato e filmato in primo piano e ad alta risoluzione il volto dell’utente, ne viene registrata la voce e vengono memorizzati alcuni dettagli del dispositivo/computer usato;

3. Deterrenza dei reati drasticamente superiore. È un fatto statisticamente provato che i malintenzionati desistono dagli intenti criminosi sapendo di essere fotografati e registrati in video e audio, senza possibilità di camuffarsi ed essendo consapevoli che questi dati saranno conservati per 20 anni. L’adozione sempre più diffusa del riconoscimento web di InfoCert in ambito bancario ha così fatto registrare – nell’ultimo triennio – un tasso di frode pari appena allo 0,01% su decine di migliaia di riconoscimenti effettuati (contro un tasso di frode sul canale tradizionale pari allo 0,06%). E in questi rarissimi casi è stato possibile fornire alle autorità tutti i dettagli necessari per perseguire efficacemente i responsabili;

4. Protezione anche da fenomeni collusivi. Il riconoscimento web previene possibili condotte di operatori infedeli o non professionali pronti ad “elargire” facilmente, per superficialità o interesse illecito, le identità digitali, visto che anch’essi vengono registrati in audio e video e con evidenza di eventuali anomalie procedurali durante l’identificazione;

5. Il riconoscimento web è diventato un modello di sicurezza. Alcune banche di profilo internazionale, dopo aver testato l’assoluta affidabilità in Italia del riconoscimento web di InfoCert per l’apertura di conti correnti, hanno deciso di estenderne l’adozione anche al di fuori dei confini nazionali. Inoltre, dopo l’Italia, anche le Autorità tedesche e spagnole hanno autorizzato, nei rispettivi Paesi, l’uso del riconoscimento Web per l’apertura di conti correnti bancari.

6. Possibilità di costruire modelli ibridi per rafforzare la sicurezza anche del riconoscimento allo sportello. Proprio per la sua testata efficacia, InfoCert sta rafforzando il processo “de visu” allo sportello allineandolo alla procedura prevista nel riconoscimento web

Questi i motivi che rendono il processo di riconoscimento web, già oggi, più sicuro e maggiormente tutelante di un riconoscimento tradizionale allo sportello. Ciò non significa che esso non possa essere ulteriormente rafforzato. Infatti, InfoCert, leader del settore Digital Trust, sta già lavorando con AGID per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza del sistema.

La trasformazione digitale resta la sfida da vincere per l’evoluzione del nostro Paese e ogni cambiamento deve spesso vincere timori e diffidenze, pur comprensibili. Il punto è che i benefici garantiti da soluzioni come il riconoscimento web, apparse inizialmente rivoluzionarie e dimostratesi nel tempo affidabili, adottate nel settore privato, sono oggi già alla portata del settore pubblico, dei cittadini e del sistema Italia nel suo complesso. Per coglierli e beneficiarne appieno è necessaria una maggiore consapevolezza.

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