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Spot Sky “ad personam”, l’utente deve poter dire di no

Secondo la Privacy la Tv satellitare potrà usare, ma solo in forma aggregata, i dati dei propri utenti per proporre pubblicità più mirate. Ma per i telespettatori dovrà essere semplice rifiutare

Pubblicato il 15 Set 2016

A.S.

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E’ lecito utilizzare i dati dei propri utenti per mettere a punto proposte pubblicitarie “mirate” sulle esigenze dei singoli telespettatori, ma per loro dovrà essere semplice dire di no e rifiutare la proposta, magari attraverso un tasto del telecomando.

E’ il parere del Garante della privacy, che ha accolto una richiesta di verifica preliminare presentata da Sky sulla possibile realizzazione di un progetto per veicolare altri messaggi pubblicitari, al posto di quelli standard, a gruppi differenti di spettatori ciascuno dei quali con caratteristiche ben definite.

Destinatari della pubblicità, spiega il garante, i nuclei familiari in possesso di uno specifico apparecchio per la ricezione da satellite o via internet, raggruppati in appositi cluster in base a caratteristiche relative al servizio fruito, come la tipologia del “pacchetto” tv, la durata dell’abbonamento o la modalità di pagamento, e ad altre informazioni come la fascia di età o il luogo di residenza.

Per innalzare i livelli di riservatezza, alla società il Garante ha impartito alcune prescrizioni: Sky dovrà consentire a coloro che non intendono aderire al progetto di potersi opporre in modo agevole: digitando “no” sul telecomando, spuntando una apposita casella nella sezione dedicata agli utenti registrati nel sito della società, oppure inviando una comunicazione, anche via email, alla società o interagendo con il call center.

Sky, inoltre, spiega l’authority, dovrà informare gli utenti delle finalità che intende perseguire con questo progetto, spiegare loro le modalità impiegate per assicurare l’uso dei dati in forma aggregata, tali da non essere riconducibili ai singoli abbonati, avvisarli della possibilità di esercitare i diritti riconosciuti dalla normativa in materia di protezione dei dati (accesso ai dati, rettifica, cancellazione, opposizione al trattamento).

L’informativa potrà essere resa in forma sintetica mediante un cartello che apparirà a video alla prima accensione dopo l’aggiornamento del software e che dovrà rimandare ad una pagina web, reperibile facilmente e in ogni momento. Nell’informativa, oltre a fornire le informazioni sui diritti degli utenti, conclude il Garante, Sky dovrà descrivere il progetto nel dettaglio. Il messaggio dovrà essere ripetuto più volte e con modalità tali da assicurarne la visibilità a più componenti della stessa famiglia.

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