LO STUDIO

Spotify, terza radio tra i giovani in Italia

Massimo ascolto nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni. Ascoltatori più concentrati durante tutto l’arco della giornata rispetto a quelli delle emittenti tradizionali dove il picco si registra nelle prime ore del mattino

Pubblicato il 23 Set 2015

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Spotify è la terza stazione radio commerciale in Italia in termini di reach settimanale tra i giovani (15-34 anni), dopo Rtl 102.5 e Deejay. E’ quanto emerge da uno studio che ha coinvolto diversi mercati condotto da Tns, player mondiale nelle ricerche di mercato. L’indagine misura la reach e la qualità del pubblico della versione gratuita di Spotify, supportata dagli annunci pubblicitari, paragonata a quella di una radio commerciale, e quantifica la reach aggiuntiva che Spotify può offrire agli inserzionisti rispetto alle stazioni radio commerciali in tutta Europa.

Per la prima volta lo studio, che ha coinvolto più di 20.000 intervistati in dieci paesi europei, compresa l’Italia, analizza Spotify confrontandola direttamente con altre piattaforme commerciali. I risultati mostrano che Spotify permette di raggiungere utenti extra rispetto ad ogni canale radio, evidenziando come la piattaforma di streaming sia in una posizione unica per raggiungere segmenti di pubblico a cui una radio commerciale potrebbe difficilmente arrivare. Questo è dovuto a un cambiamento che sta avvenendo nel panorama audio in cui il medium dello streaming cresce rapidamente in termini di penetrazione di pubblico e di tempo speso nell’ascolto.

Dalla ricerca si evince che all’interno della fascia di età 15-34, Spotify sarebbe la terza stazione radio commerciale in Italia in termini di reach settimanale. In Italia Spotify porta una reach aggiuntiva a quella di ogni stazione radio su qualsiasi fascia di età. I risultati mettono in luce che le persone sono più concentrate nell’ascolto di Spotify rispetto a quando ascoltano le radio commerciali.

Le principali differenze nei comportamenti di ascolto evidenziano come Spotify e le radio siano media complementari per gli inserzionisti audio. L’ascolto della radio avviene principalmente di mattina con un calo durante il resto della giornata; guidare è l’attività principale quando la radio è accesa. Al contrario, l’ascolto di Spotify si sviluppa in modo costante durante la giornata, con un picco la sera; per questo tipo di pubblico, il relax e la navigazione sono le attività più svolte durante l’ascolto.

Luca Daher, Sales director Spotify Italia, dichiara: “Lo studio Tns si propone di aiutare i media buyer a capire la quantità e la qualità dell’utenza di Spotify, e in che modo Spotify può completare ed estendere la pianificazione sui canali Radio. Identificando dove e quando Spotify raggiunge un pubblico che non interagisce con la radio, ci proponiamo di aiutare i nostri partner a comprendere meglio le opportunità che portiamo sul mercato del digital audio per farlo crescere insieme”.

Marco Brusa, head of strategy di Mindshare afferma: “L’ascolto digitale della radio, e più in generale della musica online, è una tendenza in crescita anche in Italia. Come Mindshare seguiamo il fenomeno con estremo interesse: non è solamente una moda giovanile, ma è un trend che coinvolge le fasce centrali della popolazione. Nella presentazione dell’evento Radio Compass 2015 promosso dal nostro Centro Media abbiamo già dedicato ampio spazio all’evoluzione della radio che è diventata un mezzo sempre più moderno e accessibile. Ho avuto il piacere di assistere in anteprima alla presentazione dei risultati della ricerca condotta da Tns in collaborazione con Spotify e ritengo che emergano rilevanti insight da tenere in considerazione nelle strategie di comunicazione. L’ascolto di Spotify e della Radio ben si complementano durante tutta la giornata garantendo così ai clienti una notevole reach incrementale nelle pianificazioni e portando il mezzo a confermare il proprio key role all’interno del media mix di comunicazione”.

Spotify sta lavorando attualmente con uno strumento di data processing e pianificazione media efficace che ha incorporato i risultati dello studio e che permette di fornire “buying insight” altamente personalizzati ai “media buyer”. Spotify può utilizzare questo strumento per costruire media plan altamente targettizzati per l’advertising dei brand sulla piattaforma e identificare il numero di contatti supplementari che Spotify può fornire agli altri media.

Jonathan Forster, VP Emea Spotify, Advertising and Partnerships commenta: “Crediamo che ci sia un enorme potenziale di crescita nel settore della pubblicità audio, non solo per quanto riguarda la possibilità di connettersi attraverso Spotify con una fascia demografica altrimenti difficile da raggiungere, ma anche in termini di potenziale di crescita nel mercato europeo, indietro rispetto a quello americano che vale circa 8 miliardi di dollari”.

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