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Sprint e T-Mobile: nozze alle porte? Softbank studia fondo da 100 miliardi

Negli Usa si apre la partita del consolidamento. Il ceo di Softbank, Masayoshi Son: “Pronti a partire con i negoziati”

Pubblicato il 10 Mag 2017

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Softbank è pronta a intavolare una trattativa con T-Mobile Usa, il terzo operatore mobile del Paese dopo At&t e Verizon, per un merger con la propria controllata sul territorio americano, Sprint. A confermarlo è il Ceo e fondatore della società giapponese, il miliardario Masayoshi Son: “T-Mobile rimane la nostra prima scelta – sottolinea durante la conferenza a Tokio in cui ha illustrato il bilancio 2016 – Lo dico apertamente dal momento che il nostro obiettivo è di aprire un negoziato”.

Aprire i colloqui finché era in corso l’asta per le frequenze indetta dal Governo americano non è stato possibile, spiega il Financial Times, mentre a questo punto gli investitori si aspettano una serie di accordi che portino a quel consolidamento del mercato mobile che sotto l’amministrazione Obama non era stato visto di buon occhio dalle authority ragolatorie e che adesso, con Trump in carica, potrebbe invece trovare terreno favorevole, come ha confermato lo stesso Son durante la conferenza stampa.

Ma SoftBank non intende limitare le proprie mire soltanto a un accordo con T-Mobile Usa: “Siamo aperti a diverse soluzioni – afferma Son -. Se si presenterà un’opportunità che possa portare a una ridefinizione del mercato a condizioni migliori la studieremo senza pregiudizi”.

Softbank intanto, ha preannunciato il lancio di un fondo da 100 miliardi di dollari sostenuto da investitori sauditi, il “vision Fund”, destinato a sostenere le iniziative di Softbank senza appesantire il debito del gruppo. Il principale investitore nel Vision Fund è il “Public Investment Fund” dell’Arabia Saudita, che contribuirà con 45 miliardi di dollari, mentre la quota di Softbank sarà di 25 miliardi di dollari.

Nella stessa conferenza stampa Son ha anche confermato che SoftBank è stata consultata da Foxconn per mettere insieme un’offerta sulla divisione delle memorie flash di Toshiba: “E’ vero che siamo stati consultati – afferma – ma non siamo il player principale in questa vicenda. E’ un accordo che dovrà essere studiato principalmente da Foxconn ed Apple”.

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