IMPRENDITORIA DIGITALE

Start-up e copyright: l’innovazione ha bisogno di regole nuove

Un dibattito al Parlamento Europeo su un vestito normativo che va ormai troppo stretto per chi vuole innovare sul web. Il confronto fra le diverse esperienze di Europa, Usa e Cina.

Pubblicato il 03 Dic 2017

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“Start up success, the power of We and the importance of collaboration – China, Europe and US”: è il titolo di un convegno tenutosi a Bruxelles presso il Parlamento Europeo ed organizzato dal Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D).

La conferenza fatto il punto sullo stato delle politiche per le start up e gli incubatori di impresa nei tre differenti contesti (Europa, Cina e USA), apparentemente così diversi ma in realtà con punti di contatto molto più forti di quanto non appaia a prima vista.

Ha aperto i lavori l’eurodeputato Enrico Gasbarra, patrocinatore dell’iniziativa e attualmente impegnato nella discussione della nuova regolamentazione UE in tema di copyright.

La discussione ha visto l’intervento di Tiffany Norwood, pioniera della radio digitale satellitare e imprenditrice, che ha portato la propria esperienza statunitense; Luigi Gambardella Presidente di ChinaEu ha condiviso la sua conoscenza del mercato cinese sottolineando come siano ormai diventati imprescindibili il confronto e la collaborazione con la Cina e il suo mondo imprenditoriale.

Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e presidente dell’Accademia Italiana del Codice Internet, ha raccontato lo stato dell’innovazione in Italia. Sono inoltre intervenuti il prof. Marco Dorigo, Direttore della Ricerca del Belgian Fonds de la Recherche Scientifique e il prof. Fabio Pompei, che ha raccontato l’esperienza dell’applicazione della intelligenza di sciame presentata dal prof. Dorigo, applicata a casi pratici per la smart mobility er la valorizzazione del patrimonio artistico culturale dei territori.

Il prof. Lionel Bentley, co-direttore del CIPIL, ha evidenziato come, dopo un percorso tortuoso e i pareri disallineati delle Commissioni, l’approvazione della Direttiva Ue sulla modernizzazione del diritto di autore è ormai alle porte.

I punti di partenza sono fermi: adeguare il copyright all’ecosistema digitale e alle sfide delle nuove tecnologie; rafforzare l’effettività dei diritti e promuovere un più maturo bilanciamento tra l’interesse degli autori/editori e quello generale, a salvaguardia “della stampa libera e pluralista” e a garanzia del “giornalismo di qualità e l’accesso dei cittadini all’informazione”.

Il copyright è un tema particolarmente significativo per molte startup che lavorano con i contenuti sul web. Per il prof. Gambino, l’imperante avanzata di nuovi stili comunicativi e l’ormai imprescindibile ruolo delle piattaforme tecnologiche impongono nuove riflessioni sull’attualità del nostro sistema giuridico e sulla sua capacità di dare risposte ad una nuova classe imprenditoriale che necessita regole flessibili ma certe.

Per la prof.ssa Valeria Falce, ordinario di Diritto dell’economia all’Università Europea di Roma, il dialogo intorno ai temi della tecnologia e delle realtà imprenditoriali innovative rappresenta sicuramente un tema che il legislatore dovrà affrontare in maniera organica nell’immediato futuro, stante la frammentarietà di un sistema di regole che mette in seria difficoltà la prospettiva di sviluppo commerciale di ottime idee che, alla conta dei fatti, difficilmente riescono a trovare un sostegno nelle regole attuali.

L’evento è stato moderato da Gildo Campesato, direttore responsabile di CorCom. Ha presenziato i lavori anche l’on. Massimo Paolucci, membro della commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, nonché componente della Delegazione per le relazioni con la Repubblica Popolare Cinese.

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