LA CLASSIFICA

Stem, Sapienza prima università italiana per la Shanghai Ranking Consultancy

Ingegneria delle Tlc, aerospazio, automation & control e matematica i corsi eccellenti dell’ateneo romano che scala la graduatoria, unica a livello nazionale a piazzarsi fra le top 150 al mondo. Sul podio Harvard, Stanford e il Mit di Boston

Pubblicato il 16 Ago 2022

sapienza

E’  la Sapienza di Roma la prima – e unica – università italiana a piazzarsi tra le top 150 della Academic ranking of World Universities, la classifica firmata dalla Shanghai Ranking Consultancy. Ingegneria delle Tlc, aerospazio, Automation&Control, matematica e fisica i corsi di studio “eccellenti” che hanno fatto scalare la Sapienza di una fascia nella classifica rispetto agli anni precedenti (si trovava nel range 151-200).

Confermato il primato nazionale

Il 2022 è stato un anno di riconoscimenti per la Sapienza. In aprile l’ateneo si è confermato al primo posto in Italia nella classifica internazionale del Centre for World University Rankings collocandosi in 113esima posizione e tra le prime 200 migliori università al mondo nel QS (Quacquarelli Simonds) World University Rankings 2023. Inoltre la classifica 2022 per ambiti disciplinari conferma la Sapienza al primo posto a livello mondiale in Classics and Ancient History.

“Il posizionamento di quest’anno è un ottimo risultato per la Sapienza – commenta la rettrice Antonella Polimeni – che vede confermato il suo primato a livello nazionale. La classifica ribadisce il prestigio dell’Ateneo nel panorama internazionale grazie alla qualità e al valore scientifico della nostra comunità accademica, di cui il recente Premio Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi rappresenta il massimo riconoscimento. Il ranking premia in particolare le eccellenze nella ricerca scientifica, collocando la Sapienza nel novero delle research universities di riferimento a livello mondiale”.

Come funziona la classifica Arwu

La classifica Arwu considera le migliori 1.000 università mondiali sulle 2.500 censite tra le circa 18mila stimate a livello globale. Sono 6 i parametri di valutazione: i premi Nobel e le medaglie Fields di ex studenti o ricercatori, il numero di ricercatori altamente citati secondo Clarivate Analytics, le pubblicazioni su “Nature & Science”, le citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali.

Questi parametri sono poi correlati con lo staff accademico, dando un ulteriore parametro di produttività pro-capite (10 per cento). Per le prime 100 università della classifica vengono esplicitati posizione e punteggio. Le altre sono suddivise in gruppi da 50 o da 100.

Chi c’è sul podio mondiale

A livello globale, il primo posto della classifica è occupato da 20 anni dall’Università di Harvard, mentre la Stanford University e il Massachusetts Institute of Technology detengono rispettivamente la seconda e la terza posizione. A seguire la britannica Università di Cambridge e le americane Berkeley e Princeton.

In Europa continentale si piazza ancora al 16esimo posto la francese Università Paris-Saclay seguita dall’Eth di Zurigo (al 20°). In Asia l’Università di Tokyo mantiene la sua posizione di leadership. La Tsinghua University sale di due posizioni, mantenendo il secondo miglior posto in Asia. L’Università di Melbourne (al 32° posto) è in cima alle altre università dell’Oceania da dodici anni consecutivi.

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