I top manager italiani dei due gruppi commentano la partnership strategica che impegnerà le loro organizzazioni sia sul fronte dello sviluppo delle soluzioni sia sul piano commerciale. Le ricadute sulla piazza tricolore: potenziamento dei professional services da offrire a clienti e system integrator e nuovi programmi per il canale
Pubblicato il 19 Set 2018
Ingresso di slancio in un mercato – quello dello storage flash e soprattutto all-flash – ad altissimo potenziale, rafforzamento della proposizione rispetto alla concorrenza di Dell Emc e HPE sul piano delle soluzioni end-to-end e creazione di nuove opportunità per i partner di canale. Sono questi gli obiettivi con cui Lenovo Data Center Group (DCG) Italia e NetApp Italia declineranno sul territorio nazionale l’alleanza strategica annunciata la scorsa settimana all’evento Transform 2.0 di New York. Un accordo non esclusivo che prevede tuttavia una strettissima collaborazione sia sul fronte dello sviluppo dei prodotti (in Cina, per rispondere alle peculiarità di quel mercato, è stata data vita a una joint venture, operativa dalla prossima primavera) sia su quello della distribuzione commerciale, con il potenziamento in casa Lenovo dei professional services da offrire a clienti e system integrator per implementare la tecnologia NetApp.
Commentando le ricadute dell’intesa sul contesto tricolore, Alessandro De Bartolo, Country General Manager di Lenovo DCG per l’Italia, spiega che si tratta di “un’ulteriore accelerazione rispetto al percorso di trasformazione iniziato 18 mesi fa, una delle più importanti iniziative del gruppo nell’ambito della gestione del dato e dei dispositivi dedicati allo storage. Anche se la creazione di partnership di questo tipo non è un fatto nuovo per noi, ma un approccio strategico che in passato ha dato i suoi frutti”, continua De Bartolo, precisando che Lenovo ThinkSystem DE e DM Series sono le prime soluzioni nate dall’operazione, già disponibili in 160 Paesi. “Con l’ultima generazione di prodotti – parliamo di dieci nuove famiglie per l’infrastruttura ThinkSystem – e con le soluzioni software di NetApp ora siamo in grado di fornire in maniera completa i building block necessari a strutturare un data center capace di integrarsi con tutti i Cloud provider”. Questo ha implicato la nascita di una struttura marketing e vendite specializzata, la rielaborazione della supply chain (che Gartner classifica tra le prime cinque nell’ambito delle aziende globali di tecnologia), la creazione di nuovi segmenti di offerta per industry specifiche, e programmi ad hoc per il canale. “Questo annuncio non cambia un aspetto fondamentale nostra strategia: siamo channel friendly, ribadisce De Bartolo”.
Se per Lenovo l’alleanza serve a entrare in un nuovo segmento, ponendo le basi per costruire una leadership che insegua quella conquistata nel mercato dell’High Performance Computing (De Bartoli parla di un tasso di crescita del 49% anno su anno sul Super computing, con 20 milioni di server distribuiti quest’anno), NetApp punta a sostenere la diffusione delle soluzioni di storage flash nel momento più delicato: ora che i prezzi si sono abbassati e che le aziende cominciano a toccare con mano i vantaggi offerti dalla tecnologia, bisogna allargare il cerchio e fare leva per l’appunto sulle strutture commerciali di chi dispone di un’ampia copertura internazionale, in particolar modo sul suolo cinese. Secondo IDC, infatti, il giro d’affari delle soluzioni all-flash è cresciuto nel secondo trimestre del 2018 del 41,7%, arrivando a valere 2 miliardi di dollari, mentre l’hybrid flash ha fatto registrare un incremento del 20,8%, con un fatturato di 2,6 miliardi.
Una tendenza che si riflette anche in Italia: “Il mercato storage cresce a due velocità”, conferma Marco Pozzoni, Managing Director di NetApp per la Penisola. “Se rispetto al disco osserviamo tassi costanti o addirittura in lieve flessione, l’offerta flash è parte consistente dell’incremento che stiamo registrando sull’offerta di prodotti, pari al 17%. Il merito va anche alla filosofia che NetApp ha sostenuto negli ultimi anni, quella del data fabric: a prescindere dall’ambiente infrastrutturale e indipendentemente dalle tecnologie installate, possiamo movimentare il dato a piacere, accedendo in maniera trasparente, dallo stesso sistema operativo, ai marketplace di Microsoft Azure, Google e Amazon grazie alle partnership che abbiamo siglato con i tre principali Cloud provider”. Ora toccherà al mercato cinese mettere alla prova l’efficacia di questo approccio.
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