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Svolta blockchain: non è più (solo) tecnologia per aziende, si apre l’era consumer

Al “Blockchain Business Revolution” di Digital360, presentata la ricerca Ipsos: oltre il 20% degli italiani è beninformato mentre un restante 17% sa di cosa di tratta. La percentuale sale all’85% tra le imprese. L’Ad Rangone: “La crescita di interesse tra gli utenti lascia presagire un’ulteriore spinta”

Pubblicato il 10 Apr 2019

F. Me

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In azienda è la tecnologia del momento, già conosciuta dall’85% dei manager che ne hanno compreso il potenziale per lo sviluppo, anche grazie ai primi progetti concreti in cui si sta affermando come modalità di certificazione dei dati in vari settori. Ma la blockchain inizia a fare breccia anche tra la popolazione, con un italiano su cinque che ne ha già sentito parlare. E tra chi la conosce, il 53% la ritiene importante per sé e per la propria vita, il 68% per lo sviluppo dell’Italia.

È quanto emerso oggi a Blockchain Business Revolution, l’evento di Digital360 su vantaggi e rischi della tecnologia della “catena dei blocchi”, giunto alla terza edizione. Il convegno rappresenta ormai un punto di riferimento per approfondire con esperti, accademici e manager i benefici, la legislazione, le competenze richieste e i potenziali problemi dei progetti di Blockchain, a partire dalla presentazione dei casi concreti di applicazione nei diversi settori, come l’industria, l’agrifood, le assicurazioni, la logistica, l’immobiliare, la pubblica amministrazione, l’energia, i pagamenti, fino alla gestione dei documenti e all’e-voting.

All’evento sono stati presentati i risultati della ricerca realizzata da Ipsos per Digital360 “Dalle cryptocurrency al Made in Italy: l’immagine e le potenzialità della blockchain”, che ha indagato la prospettiva delle persone e delle imprese sulla blockchain attraverso 850 interviste tra la popolazione italiana e 200 tra manager di aziende di diversi settori. Secondo la ricerca il 20%degli italiani è informato su cosa sia la Blockchain, il restante 17% ne ha sentito parlare ma non sa bene di cosa si tratti, il 62% non l’ha mai sentita. La percentuale di chi conosce la tecnologia sale all’85% tra le aziende, per cui ormai risulta un tema ampiamente dibattuto, con appena il 4% dei manager che non ne ha mai sentito parlare.

Tra chi la conosce, la blockchain è vissuta come un’opportunità: il 53% della popolazione italiana la ritiene importante per sé e per la propria vita, il 68% per lo sviluppo economico del Paese. Tra i manager d’azienda, addirittura, il 72% ritiene che la Blockchain sia importante per la propria vita, il 79% la giudica importante per lo sviluppo economico del Paese.

Le caratteristiche più associate alla blockchain per gli italiani sono principalmente la trasparenza, poi la sicurezza, l’apertura e la velocità. Nell’opinione della popolazione, la Blockchain è utile in particolare per le transazioni monetarie e finanziarie (secondo il 43% degli intervistati), per la cyber security (33%), per la burocrazia e pubblica amministrazione (29%). Anche per i manager al primo posto ci sono le transazioni monetarie e finanziarie (71%), poi però viene la gestione della Supply chain e distribuzione (50%) e la burocrazia (47%).

A sorpresa, i manager non mettono al primo posto tra le competenze necessarie per utilizzare la blockchain in azienda quelle tecnologiche (indicate dal 25% dei rispondenti) ma quelle organizzative e di conoscenza dei processi (51%).

“La blockchain è ormai uscita dalla fase delle promesse per diventare una realtà per il business – dice Andrea Rangone, Ad di Digital360 -. È positiva la crescita di interesse e di consapevolezza tra gli italiani che lascia presagire un’ulteriore spinta nel prossimo futuro. Anche se ancora pochi hanno compreso fino in fondo il grande potenziale che è in grado di esprimere in termini di creazione di nuovi modelli di business, come uno dei pilastri della rivoluzione digitale. Il ruolo delle istituzioni e della politica su questi temi è estremamente importante: è positivo che il nostro paese sia tra i primi a disciplinare a livello giuridico gli smart contract e ad avviare un processo di regolamentazione. Ed è significativa l’iniziativa del Mise che ha fatto partire due gruppi di esperti dedicati a Blockchain e Intelligenza Artificiale, per favorire lo sviluppo della conoscenza e di applicazioni concrete”.

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