STRATEGIE

Symantec valuta lo spin-off: si punta a separare security e storage

Tra le ragioni della possibile divisione i diversi risultati delle due unit. A gestire l’operazione potrebbe essere il chairman del board, Dan Schulman

Pubblicato il 09 Ott 2014

Antonio Dini

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Si inseguono le voci di un altro split eccellente: Symantec starebbe per annunciare un piano di divisione tra la parte security e quella di archiviazione e gestione dati, dice l’agenzia Bloomberg. Tra le ragioni, il fatto che le due divisioni portano all’azienda risultati molto diversi (gli antivirus sono in calo nonostante il mercato cresca, lo storage cresce invece molto bene) e la possibilità di acqusizioni future per i rami d’azienda dismessi. Tra gli architetti dell’operazione, secondo le indiscrezioni, ci sarebbe il chairman del board di Symantec, Dan Schulman, che è anche presidente di PayPal, società di pagamenti appena uscita da eBay.

Che l’antivirus non bastasse più all’azienda era ormai una cosa chiara, ma è cosa diversa che si stia arrivando alla necessità di una divisione in due tronconi dell’azienda, come in queste settimane hanno annunciato appunto eBay con PayPal, ma anche Hp (due aziende indipendenti), Alcatel-Lucent, Ibm con la divisione server x86 e, sostengono gli analisti, probabilmente anche Emc con VMware nelle prossime settimane.

La divisione in due tronconi d’azienda del colosso della security, che negli anni passati sotto la guida di John Thompson (oggi presidente di Microsoft) aveva sterzato bruscamente dal business dell’antivirus consumer a quello della security aziendale, non sarebbe però una notizia inaspettata. Infatti negli ultimi tre anni l’azienda ha accusato il colpo di un mercato in rapido cambiamento, facendo alternare ben tre Ceo sulla poltrona di numero uno a Mountain View, nel cuore della Silicon Valley. In quell’area Symantec è considerata un’istituzione: la sua linea di prodotti Norton è la più nota per quanto riguarda gli antivirus e negli Usa è la prima azienda per la sicurezza, mentre è una delle prime al mondo. Tuttavia è da tempo che il segmento antivirus, seppure in crescita del 10-15% a livello globale, è in forte calo per Symantec, mentre cresce quello dello storage sicuro e gestione dati. Una ripartizione del mercato che fa pensare a molti che l’azienda starebbe per dividersi in due “company”, una più leggera e in più forte crescita e l’altra legata a un business tradizionale lentamente in declino.

Tra le altre cause delle difficoltà di Symantec, che paga il rapido cambiamento dei mercati introdotto da cloud e che rende necessarie economie di scala e integrazioni verticali con forte focalizzazione su un’area di business, facendo di fatto tramontare l’epoca delle aziende con più core business, c’è da segnalare anche una difficile situazione di politica azionaria interna. Da tempo infatti alcuni gruppi di piccoli azionisti militanti cercano di boicottare dall’interno alcune delle strategie dell’azienda, per sollevare nella pubblica opinione nella Silicon Valley e nel resto degli Stati Uniti il tema della governance delle grandi aziende multinazionali del software.

Se effettivamente entro un paio di settimane venisse annunciato lo split di Symantec, come anticipa Bloomberg, si aprirebbe un interessante scenario per le due nuove divisioni, che potrebbero richiamare l’interesse di varie altre aziende per l’ipotesi di acquisizioni e fusioni. Lo scenario maggiormente accreditato, e menzionato dalla stessa Bloomberg è quello di una doppia acquisizione: Emc comprerebbe la parte storage e gestione dati (che fa parte del core business dell’azienda proprietaria di altri marchi che operano in maniera indipendente, come VMware e Rsa) oppure quella sicurezza, mentre Hp potrebbe comprare più probabilmente la parte di sicurezza, che attualmente è una delle parti in cui l’azienda ha una focalizzazione minore, oppure quella storage. Portavoce delle due aziende negli Usa non hanno voluto commentare le indiscrezioni.

Symantec negli anni passati ha a sua volta fatto grandi acquisizioni: da quella di Norton negli anni Novanta a Veritas Software nel 2005 per 10,2 miliardi di dollari, senza contare una lunga lista di startup e piccole aziende specializzate.

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