LE TRATTATIVE

Tech & digital: negoziati Usa-Taiwan. E la Cina si oppone

Raggiunto un accordo di massima relativo al potenziamento della collaborazione commerciale in 11 settori strategici. Pechino minaccia “azioni risolute” per impedirlo

Pubblicato il 18 Ago 2022

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Taiwan e Stati Uniti hanno raggiunto un “consenso sul mandato negoziale” in 11 aree – tra cui clima, agricoltura e commercio digitale -, con l’obiettivo di lavorare alla definizione di un accordo nell’ambito dell”‘Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI Secolo“, annunciata lo scorso giugno, pochi giorni dopo l’”Iniziativa economica per l’Indo-Pacifico”, che escludeva Taipei.

L’intesa, se raggiunta, non sarà in ogni caso un accordo di libero scambio, su cui invece puntava l’isola. I negoziati approfondiranno le relazioni commerciali e di investimento bilaterali, promuoveranno le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi, nonché l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i lavoratori e le imprese a Taiwan e negli Stati Uniti, come ha riferito una nota dell’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr).

L’annuncio, maturato tra le crescenti tensioni rispetto a manovre militari senza precedenti della Cina intorno all’isola, in risposta alla visita di inizio mese a Taiwan della speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è destinato ad alimentare gli attriti tra Washington e Pechino, che con maggiore insistenza contesta alla parte americana la violazione del principio della “Unica Cina”, alla base dei rapporti bilaterali.

Pechino paventa contromisure

Non sorprende quindi che le autorità cinesi abbiano chiesto agli Stati Uniti di annullare i negoziati previsti per l’accordo commerciale, considerandoli come azioni a sostegno dei separatisti taiwanesi. Lo ha annunciato giovedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, come riporta la Tass. “Ci opponiamo fermamente a qualsiasi Paese… che conduca negoziati ufficiali con Taiwan volti alla conclusione di un accordo commerciale ed economico”, ha sottolineato Wang Wenbin in un briefing. “Chiediamo che la parte americana interrompa qualsiasi contatto con Taipei a livello ufficiale, … non è necessario inviare il segnale sbagliato ai separatisti taiwanesi con il pretesto di tenere consultazioni commerciali ed economiche”, ha aggiunto. Il ministero degli Esteri ha poi ribadito che adotterà “misure risolute” per proteggere l’integrità territoriale della Cina.

La portavoce del ministero del commercio cinese, Shu Jueting, in conferenza stampa, ha invece ricordato che il principio di “una sola Cina” è il prerequisito della partecipazione di Taiwan – sui cui Pechino rivendica la sovranità – alla cooperazione economica all’estero. La Cina esorta la parte statunitense a gestire in modo appropriato le relazioni con Taiwan e a rispettare gli interessi fondamentali cinesi, ha aggiunto la portavoce, avvertendo che Pechino prenderà tutte le misure necessarie per salvaguardare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo nazionali.

Taiwan non del tutto soddisfatta

D’altro canto, l’iniziativa non soddisfa appieno neanche le speranze di Taiwan su un accordo bilaterale di libero scambio, anche se i colloqui sono visti come funzionali al mantenimento delle comunicazioni e alla speranza di poter negoziare un tale accordo in futuro. Taiwan è il nono partner commerciale degli Stati Uniti, secondo i dati dell’Ufficio di rappresentanza commerciale degli Stati Uniti per il 2020, ed è uno dei maggiori fornitori mondiali di semiconduttori e altri componenti hi-tech.

Gli Stati Uniti e Taiwan hanno concordato un’ampia serie di obiettivi tesi ad “approfondire le nostre relazioni commerciali e investimenti, far avanzare le reciproche priorità commerciali sulla base dei valori condivisi e promuovere innovazione ed una crescita economica inclusiva per i nostri lavoratori e aziende”, come ha dichiarato la vice rappresentante per il commercio Usa, Sarah Bianchi. L’ufficio per i negoziati commerciali di Taiwan ha reso noto che i negoziati sono tesi ad attrarre più investimenti statunitensi ed esteri, aprendo la strada all’ingresso di Taiwan in organizzazioni commerciali internazionali come il Cptpp, guidata dal Giappone. Nei negoziati – che inizieranno il prossimo autunno – non saranno discussi i dazi, fanno sapere da Taipei.

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