Telecom, ecco come funziona la conversione delle azioni

I possessori di titoli di risparmio potranno convertirli in ordinari, sulla base di un rapporto pari a 1, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi di euro. L’operazione avrà efficacia in data antecedente alla distribuzione del dividendo 2015

Pubblicato il 06 Nov 2015

F.Me

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Il Cda di Telecom Italia, nel corso della riunione per l’approvazione dei conti, ha deciso a sorpresa di proporre ai soci la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie. Una mossa attesa dal mercato ma che, alla luce dell’ingresso dell’imprenditore francese Xavier Niel nella società di tlc con una posizione lunga complessiva del 15,14%, assume sicuramente una dimensione strategica. Infatti con la conversione tutti i soci vedranno diluita la propria quota di circa un terzo; in particolare Vivendi dovrebbe passare dall’attuale 20% al 13,8% mentre Niel dal potenziale 10,1% al 6,9%.

Sotto il profilo tecnico la conversione prevede, in un unico contesto l’attribuzione ai possessori di azioni di risparmio della facoltà di convertire le azioni di risparmio detenute in azioni ordinarie Telecom Italia, sulla base di un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi di euro per ciascuna azione; nonchè la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in circolazione al termine del periodo per l’esercizio della conversione facoltativa in azioni ordinarie Telecom Italia, sulla base di un rapporto di conversione pari a 0,87 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio e senza riduzione del capitale sociale.

E’ previsto che l’operazione di conversione abbia efficacia in data antecedente alla distribuzione del dividendo 2015 e di ciò si è tenuto conto nella determinazione della misura del conguaglio per la Conversione Facoltativa e della misura del rapporto di conversione per la Conversione Obbligatoria. Pertanto, le azioni di risparmio non beneficeranno per l’esercizio 2015 dei privilegi patrimoniali oggi previsti in statuto.

Gli azionisti di risparmio di Telecom Italia che non concorreranno all’approvazione della conversione obbligatoria, avranno diritto di recesso ad un valore di liquidazione determinato dal Cda in 0,9241 euro per azione. Il board ha convocato l’assemblea straordinaria in unica convocazione per il prossimo 15 dicembre e l’assemblea speciale degli azionisti di risparmio in unica convocazione per il prossimo 17 dicembre.

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