PIAZZA AFFARI

Telecom, la Borsa scommette sullo stop alla conversione

L’andamento delle azioni ordinarie e risparmio si divarica: le prime scendono dell’1%, le seconde del 10,66%. Gli analisti: “I francesi dovranno incrementare la propria quota nel capitale. Dubbi sulla continuità della squadra di management”

Pubblicato il 14 Dic 2015

A.S.

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Le azioni ordinarie di Telecom Italia dopo una mattinata in netto rialzo perdono l’1% a quota 1,088 per azione, mentre le risparmio sono crollate del 10,66% a 0,88 euro per azione. La causa della “divisione” è nella schermaglia in corso con l’azionista di riferimento, Vivendi, sulla proposta che sarà esaminata in assemblea dei soci di T.I. domani, e che prevede la conversione delle azioni risparmio. Una prospettiva messa in forse dalla decisione di Vivendi, che ha dichiarato di volersi astenere. Secondo gli analisti di Icbpi “la mossa a sorpresa di Vivendi è destinata ad avere importanti ricadute su Telecom Italia, a cominciare dalla bocciatura della conversione delle risparmio (l’astensione vale voto contrario con un quorum deliberativo di 2/3)”. “La decisione di far saltare la conversione – proseguono gli analisti – è da ricollegare allo scontro (dall’esito incerto) con gli investitori istituzionali sulla proposta di allargamento del Cda”.

Icbpi spiega che “la chiusura degli arbitraggi costruiti con le ordinarie peserà sulle azioni di risparmio che vedranno un deciso allargamento dello sconto con le ordinarie, dal 10,9% della chiusura di venerdì verso i livelli pre-annuncio (17,9%). L’effetto tecnico dello stop alla conversione e le possibili ipotesi speculative legate agli incerti equilibri dell’azionariato dovrebbero sostenere le azioni ordinarie, in un contesto però che resta caratterizzato dalle criticità della governance del gruppo”.

Secondo Equita Sim la decisione di Vivendi “riporterebbe Telecom Italia in una condizione dove un azionista di maggioranza relativa opta per scelte negative per l’azienda al fine di proteggere il proprio controllo. Attenuerebbe, ma non cancellerebbe, l’appeal speculativo (l’attenzione alla quota di controllo di Vivendi diluisce l’ipotesi secondo la quale il gruppo francese mira a utilizzare a breve la partecipazione in Telecom nel consolidamento tlc europeo”. “Vivendi – secondo Equita Sim – necessita di incrementare la propria quota nel capitale se vorrà la nomina di suoi membri in consiglio”. Ma la decisione della media company francese, concludono gli analisti “Porrebbe dubbi sulla continuità della squadra di management” di Telecom Italia “che ha invece operato molto bene negli ultimi 24 mesi di public company”.

Secondo gli analisti di Mediobanca Securities “le parti coinvolte dovrebbero cercare di trovare un accordo, altrimenti per tutti gli azionisti si creerebbe una gran confusione”. Per MB la conversione delle risparmio (-7,01% a 0,916 euro) rappresenta una delle opzioni più rilevanti in termini di creazione di valore per il gruppo, in quanto consente di semplificare la struttura, incassare circa 600 mln euro, “aumentare visibilmente la creazione di valore dal primo anno, a seguito della fine della distribuzione del dividendo privilegiato”. MB si aspetta “una certa volatilita'” sul titolo Telecom, ma non ritiene che “Vivendi, che ha investito 3 mld euro per assicurarsi una quota del 20% in TI a un prezzo medio di 1,14 euro per azione, abbia intenzione di uscire dall’investimento, indipendentemente dal fatto che ha sottolineato più volte l’intenzione di essere azionista di lungo periodo”.

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