LE REAZIONI

Telecom-Metroweb diventa un caso politico: “Intervengano Consob e Antitrust”

I partiti esprimono preoccupazione sul possibile acquisto della quota di F2i: “Concentrazione pericolosa nel mercato Tlc”. E concordano: “Serve un’operazione di sistema con la creazione di una newco della rete”

Pubblicato il 19 Nov 2014

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La possibile operazione Telecom-Italia preoccupa la politica. Per il senatore Pd, Stefano Esposito “se fosse confermato quanto riportato oggi da due autorevoli quotidiani economici saremmo di fronte ad una situazione molto grave”.

Secondo indiscrezioni di stampa il gruppo guidato da Marco Patuano avrebbe presentato un’offerta per il 53,8% di Metroweb detenuto da F2i. Una quota del 46,2% è invece detenuta dal Fondo strategico italiano e l’11% da Fastweb. La società della fibra ottica dovrebbe essere valutata almeno 450 milioni di euro a livello di enterprise value che, sulla base del margine operativo lordo di Metroweb di 50 milioni di euro, implica un multiplo ev/ebitda di 9,3 volte, superiore a quella di TI di 5,3 volte a causa dell’unicità dell’asset.

Secondo Esposito “sarebbe stata formulata, infatti, un’offerta con multipli superiori a quelli di mercato e senza che si abbia avuto notizia dell’avvio di un procedimento aperto di gara”. Come possibile che mercato azionisti ed Istituzioni non siano informati di tutto cio?, si chiede il senatore. “E’ fondamentale avere immediatamente notizie dettagliate sull’operazione”.

“Ci aspettiamo che Antitrust e Consob intervengano al fine di fare chiarezza ed evitare che la competizione nelle telecomunicazioni fisse, già a serio rischio, sia completamente azzerata”, conclude il senatore.

Anche per Cristina Bargero, deputata Pd e membro della commissione Attività produttive della Camera, “se l’acquisizione andasse in porto ci troveremmo di fronte ad una concentrazione pericolosa per quello che, invece, dovrebbe essere un sano sviluppo del mercato delle telecomunicazioni fisse”.

In realtà “la situazione è ancora piu’ grave: Telecom è società quotata in borsa e, stando alle indiscrezioni di stampa, si tratterebbe di un’operazione fuori mercato, fatta in assenza di procedure di gara – sottolinea Bargero – Mi chiedo come sia possibile che mercato ed azionisti non siano informati di tutto ciò. E’ necessario che Consob ed Antitrust intervengano su questa operazione per evitare che la competizione nelle telecomunicazioni fisse, già a serio rischio, sia completamente azzerata”.

“Proprio mentre è in fase di presentazione il disegno annuale sulla concorrenza – rileva la parlamentare democratica – assistiamo infatti a un rischio enorme di monopolizzazione della rete in fibra con l’acquisto dell’unico operatore alternativo sulla fibra (in Ftth) da parte dell’attuale monopolista della rete in rame, operazione che soffocherebbe sul nascere il tentativo di uscire dal monopolio infrastrutturale della rete fissa”. Secondo Bargero “meglio sarebbe riprendere in fretta in mano l’idea di un’operazione di sistema, che non pregiudichi il mercato e, anzi sia di stimolo alla crescita, agli investimenti ed alla concorrenza: una società della rete con i contributi di tutti gli operatori, Telecom inclusa”.

Preoccupazioni anche da parte della Lega Nord. “Apprendiamo con preoccupazione che Telecom Italia avrebbe presentato un’offerta per comprare la maggioranza di Metroweb a condizioni fuori mercato e senza che un procedimento aperto di gara. E’ incredibile che nessuno sia stato informato: Governo, Consob e Antitrust non ne sanno nulla?”, si chiede il senatore Jonny Crosio.

“La Lega esige subito chiarezza e informazioni – evidenzia Crosio – E’ un’operazione che coinvolge i cittadini e la libera concorrenza. Ho chiesto a Matteoli, presidente della commissione telecomunicazione del Senato di convocare con urgenza Metroweb, Telecom, la Consob, l’antitrust e il sottosegretario Giacomelli”.

“Si corre il rischio – prosegue il parlamentare – che la rete in fibra sia monopolizzata proprio mentre si sta cercando faticosamente di uscire dal monopolio infrastrutturale della rete fissa”. Secondo la “serve subito un’operazione di sistema, che sia di stimolo alla crescita, agli investimenti e alla concorrenza”. “Il paese – continua Crosio – ha bisogno di una società della rete con i contributi di tutti gli operatori”.

“E’ incredibile che, a fronte di un’offerta che sarebbe stata presentata da Telecom, come si legge da indiscrezioni di stampa, l’Italia si trovi in una situazione anomala: con un monopolio infrastrutturale in cui manca una rete alternativa a quella in rame di Telecom – rimarca il senatore – Il piano industriale di Metroweb, anche grazie alle norme dello Sblocca Italia, potrebbe rappresentare un’opportunità per uscire da questa anomalia e consentire al Paese di recuperare il gap verso gli altri paesi dell’Ue nella banda ultralarga”.

“Se l’operazione fosse confermata, si darebbe un colpo alla concorrenza nelle telecomunicazioni fisse, già in seria difficoltà, e si otterrebbe il tragico risultato di far fuggire gli importanti investimenti esteri messi in campo dagli operatori. Meglio sarebbe un’operazione di sistema, che non pregiudichi il mercato e, anzi sia di stimolo alla crescita, agli investimenti ed alla concorrenza: una societa’ della rete – conclude Crosio – con i contributi di tutti gli operatori, Telecom inclusa”.

Anche per il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi, “la notizia dell’offerta di Telecom a F2i per l’acquisto del 54% di Metroweb ha un duplice profilo anti-mercato. Dal punto di vista formale, stando alle notizie comparse oggi su alcuni quotidiani economici, non e’ stata effettuata a fronte di un procedimento di gara e non sarebbe stata resa nota ad autorita’ di garanzia e investitori. Dal punto di vista sostanziale, l’acquisizione, a prezzi del tutto fuori mercato, di Metroweb da parte del monopolista della rete in rame renderebbe meno concorrenziale e efficiente il mercato tlc”.

“Da tempo circola insistentemente l’indiscrezione di stampa secondo la quale Telecom Italia avrebbe presentato un’offerta per l’acquisizione di Metroweb. Se la notizia fosse confermata si creerebbe una situazione di monopolio privato nel settore della fibra ottica che non potrebbe che nuocere allo sviluppo della rete e alla libera concorrenza – evidenzia il deputato di Ncd, Vincenzo Garofalo – E’ necessario che l’Antitrust vigili attentamente ed eventualmente intervenga tempestivamente”. “L’esistenza di un unico titolare della rete fissa pregiudicherebbe gli investimenti nello sviluppo della banda larga, come l’esperienza sulla rete fissa ci ha già dimostrato, consentendo che sia un solo soggetto a dettare le regole del gioco. Questo è un rischio molto serio che l’Antitrust deve valutare scrupolosamente e senza ritardo”.

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