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Telemedicina contro il diabete: a Terni un caso di successo

Il progetto “Diabetologia 2105: il paziente ala centro del percorso”, prevede la modifica della struttura dell’ambulatorio diabetologico e la modifica delle modalità di assistenza al paziente diabetico complesso

Pubblicato il 25 Giu 2016

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Le linee di indirizzo nazionali definiscono la telemedicina una “Modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Ict, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente non si trovano nella stessa località”. In aderenza alle suddette linee di indirizzo, presso la struttura complessa di Diabetologia, dietologia e nutrizione clinica dell’Azienda ospedaliera di Terni, ho avuto modo di apprezzare lo sviluppo di un ambizioso progetto dal titolo “Diabetologia 2015: Il paziente al centro del percorso”, che prevede la modifica della struttura dell’ambulatorio diabetologico e la modifica delle modalità di assistenza al paziente diabetico complesso.

La crescente incidenza delle patologie croniche e la loro complessità incidono sulla capacità di risposta delle strutture ospedaliere ed è necessario pensare a nuovi modelli in grado di rispondere in maniera più efficiente ed efficace ai bisogni dei cittadini e alla disponibilità delle risorse in ambito sanitario. Consci di questo, nell’agosto del 2014 è stato avviato il progetto di telemonitoraggio avvalendosi del modello Doctor Plus®, un sistema di tele-salute validato da un importante studio internazionale e di qualità certificata per la gestione di pazienti complessi. Destinatari di questo progetto sono pazienti fragili, spesso oncologici con diabete, e nel 2015 i pazienti coinvolti sono stati 80.

Il modello gestionale implementato si compone di un kit domiciliare, composto da strumenti di diagnosi molto comuni per i pazienti cronici, nel nostro caso pazienti diabetici a cui viene fornito un glucometro, una bilancia, uno sfigmomanometro ed un “hub” per la registrazione e l’invio delle misure in un “cloud” protetto. I pazienti ricevono dal team di diabetologia istruzioni precise e personalizzate su come utilizzare questi strumenti e quando effettuare le misurazioni che vengono automaticamente rese disponibili al reparto ospedaliero via trasmissione telematica, trasparente al paziente. Una centrale infermieristica operativa 12/24 ore e 6/7 giorni verifica che i pazienti aderiscano al piano terapeutico prescritto con un sistema di triage vero e proprio, rinforzano l’aderenza a questo piano, chiamando di persona i pazienti a casa e spiegando le finalità del servizio. Il personale infermieristico motiva il paziente e cerca di guidarlo nelle scelte e nel rispetto del programma precedentemente condiviso (Piano Diagnostico Terapeutico Individuale PDTI). La centrale allerta poi il team di diabetologia per le situazioni in cui è richiesto il tempestivo intervento dello specialista, e collabora con il team per raccogliere esperienze dai singoli pazienti e migliorare il servizio.

Le evidenze che spingono l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni a continuare questa esperienza su più larga scala sono:

· L’umanizzazione delle cure, rese a domicilio, per il controllo glico-metabolico in pazienti che hanno già una situazione complessa dal punto di vista clinico ed emotivo (oncologici e gestanti).

· La provata efficacia del servizio nell’impatto sulla salute di alcuni pazienti (gestanti, con microinfusione o provenienti dal pronto soccorso) e la provata efficacia del servizio nell’impatto sulla vita e sulla qualità di vita per tutti i pazienti, compresi gli oncologici, purtroppo alcuni dei quali in fase terminale, e sulle loro famiglie già provate dalla malattia primaria.

· La razionalizzazione dell’accesso agli ambulatori di Diabetologia con conseguente riduzione dei tempi di attesa e un miglior clima lavorativo.

· La collaborazione tra reparti ospedalieri (Diabetologia, Pronto Soccorso, Oncologia e Onco-Ematologia) che pone il paziente al centro della loro attenzione e non la malattia primaria o la singola complicazione di cui sono i principali gestori.

In termini di benefici per i pazienti e per il Ssn, l’implementazione di questo progetto ha permesso di:

· Migliorare la qualità della vita dei pazienti

· Migliorare l’assistenza erogata, il controllo glicometabolico e il self-management

· Ridurre le complicanze acute

· Ridurre gli accessi al Servizio di Diabetologia

· Ridurre il tempo di presenza al PS e il numero dei ricoveri.

Ultimo ma non meno importante, grazie all’introduzione del servizio Doctor Plus®, durante il periodo esaminato e per i primi 67 pazienti arruolati, sono stati gestiti a domicilio e senza il ricorso al PS 515 allarmi rossi. Se consideriamo un 50% verosimilmente gestibile ambulatorialmente rimangono 258 allarmi con necessità di accesso al Pronto Soccorso. Se consideriamo la possibilità di gestire al Pronto Soccorso e non ricoverare il 50% dei 258 casi, ne rimangono 129 da ricoverare. Ammesso che si riesca ad avere una degenza media di soli 3 gg, quindi, il risparmio ipotetico è di 387 giornate di ricovero pari a 206.271 euro (giornata media = 533 euro) a cui andrebbe aggiunto il costo della prestazione del Pronto Soccorso per gli altri 129 (32. 250 – 68.757 euro).

Ritengo quindi doveroso segnalare questa esperienza e apprezzare l’intenzione dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni di rafforzarla ed estenderla per dare risposte alla cittadinanza in linea con le aspettative di Salute; risposte che siano rispettose del quadro clinico, umano e sociale che i malati ed i loro cari si trovano ad affrontare.

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