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Telemedicina per la cura del’ictus, a Padova via al progetto

L’ospedale Sant’Antonio in collegamento con quello di Piove di Sacco. Brazzale (Ulss 16) “Innovazione per rispondere in modo mirato ai cittadini”

Pubblicato il 14 Dic 2015

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“L’ictus rappresenta la terza causa di morte, ma la prima causa di disabilità nella popolazione adulta. Così la telemedicina rappresenta un’opportunità concreta per fornire risposte rapide. Senza dimenticare il risparmio economico che ne deriva”. Così a CorCom Bruno Giometto, direttore del reparto di neurologia dell’ospedale Sant’Antonio di Padova, in merito ai vantaggi delle nuove tecnologie applicate alla sanità. E proprio presso l’azienda Ulss 16 è stata avviata la sperimentazione di un servizio di telemedicina per l’ictus – già testato con successo, per circa tre anni, presso il reparto di neurologia dell’ospedale Santa Maria di Ca’ Foncello di Treviso – con l’ospedale di Piove di Sacco.

“L’obiettivo è realizzare la consulenza dello specialista neurologo anche quando non è fisicamente presente in sede”, riprende Giometto, sottolineando che “ogni anno in Veneto si verificano 9000 ictus e ad un anno dall’evento il 30% circa dei pazienti è gravemente disabile, con conseguenze gravose per la famiglia e la società”. Ecco che la telemedicina in questo campo, già applicata in alcuni paesi esteri (vedi Stati Uniti e Germania), costituisce un’occasione efficace per rendere accessibile al pronto soccorso la consulenza da parte di medici esperti nella cura dei pazienti. Nel dettaglio, i casi con ictus che arrivano al pronto soccorso potranno essere trattati direttamente con trombolisi presso l’ospedale di Piove di Sacco; il teleconsulto prevede la valutazione a distanza del paziente mediante videocamera con condivisione tra i neurologi del Sant’Antonio ed i medici di pronto soccorso piovese della scala di gravità dell’ictus, in base alla quale decidere o meno se trattare con trombolisi il paziente.

“Sono novità che rappresentano l’impegno di sviluppare azioni in grado di rispondere in maniera mirata e puntuale alle necessità di salute dei cittadini”, spiega Urbano Brazzale, direttore generale della Ulss 16 di Padova, aggiungendo che “l’agire in modo coordinato tra i diversi servizi e il mettere a disposizione, in qualsiasi momento, esperti in materia, serve proprio a garantire trattamenti consoni ed efficaci”. La stessa azienda recentemente ha potenziato la stroke unit (reparto speciale dedicato alle malattie cerebrovascolari), aumentando il numero di letti dotati di monitoraggio alla neurologia del Sant’Antonio ed offrendo la presenza di un neurologo di guardia 24 ore su 24, sette giorni su sette.

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