IL COMPLEANNO

TiLab, 50 anni di ricerca: dall’Mpeg all’Lte Advanced

Il centro studi di Torino festeggia il compleanno con le autorità cittadine. Il presidente di TI: “Qui si rendono universali e fruibili le tecnologie più complesse. Investiamo in innovazione più di 3 miliardi l’anno”

Pubblicato il 03 Dic 2014

A.S.

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Tra le “pietre miliari” nate e messe a punto nel TiLab di Torino co sono le prime sperimentazioni di trasmissioni su cavi ottici interrati già negli anni ’70, oggi alla base delle comunicazioni a banda larga, ma anche la definizione, alla fine degli anni ’80, dello standard Mpeg (Moving Picture Experts Group) per la compressione digitale del segnale audio-video, che ha permesso la nascita dei Cd e la diffusione dei file musicali mp3 su tutti i device (tablet, smartphone e PC). Oggi il centro di ricerca di Telecom Italia di Torino, nato nel 1964 come Cselt (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni), ha festeggiato i suoi 50 anni di attività, in una giornata a cui hanno preso parte il Sindaco Piero Fassino e il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi. Dalla progettazione e sviluppo della rete di accesso fissa e mobile, all’evoluzione della rete di trasporto dati, dallo sviluppo di servizi e piattaforme Ict, alla continua sperimentazione di terminali di nuova generazione, nell’evento di questa mattina si è ripercorsa la storia del centro, “il tutto – si legge in una nota di Telecom – guardando sempre al futuro, che vede il Centro impegnato in prima linea non solo nell’ambito delle soluzioni ultrabroadband per la rete fissa e mobile, ma anche guida per la virtualizzazione delle funzioni di rete (Nfv) e per tutti i nuovi servizi alla base delle Smart City. A tutt’oggi il Centro di ricerca e innovazione del gruppo ha attivi più di 3.000 brevetti depositati anche all’estero, frutto di oltre 50 collaborazioni con le più prestigiose università italiane e statunitensi”.
Dal centro di Torino, si legge nel comunicato, hanno preso vita alcune delle svolte epocali dell’innovazione tecnologica degli ultimi anni, come le prime forme di video comunicazione digitale, già negli anni ’80, ancora alla base di molte videoconferenze dei nostri giorni.
Più di recente TILab è salito agli onori della cronaca nel 1999 per via della prima videochiamata in campo su rete 3G fatta a livello mondiale. E da allora le sperimentazioni e gli studi per innovare la rete mobile che hanno poi portato i ricercatori a sviluppare il 4G e 4G Plus – (Lte e LteA dvanced) che ha oggi reso Telecom Italia la prima telco in Europa e la 5°al mondo, spiegano dall’azienda, per numero di brevetti nel settore della telefonia mobile, e leader per copertura e qualità dei servizi.

Ad oggi sono 120 le città italiane in cui sono già disponibili i servizi 4G Plus basati su tecnologia Lte Advanced, che permette di raggiungere velocità di trasmissione pari a 225
Mbit/s, circa il doppio di quelle disponibili con il normale 4G presente in oltre 2.560 comuni sul territorio nazionale, in aggiunta alle 100 città italiane con connessioni a banda ultralarga su rete fissa con velocità a 30 e 100 MBit/s.
“Costruire il futuro rendendo universali e facilmente fruibili le sofisticate tecnologie che ormai ci circondano è la missione del TILAb e dei suoi ricercatori – afferma Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia – specchio dell’eccellenza di un’azienda come Telecom Italia che continua a fare scuola, ad attrarre talenti e che, con 3 miliardi l’anno, investe più di ogni altra realtà industriale, nel futuro del nostro Paese”.
Guardando al futuro con l’obiettivo di anticipare i prossimi trend hce si affermeranno sul mercato, Telecom Italia – prosegue la nota – ha inoltre avviato all’interno di prestigiose Università italiane i Joint Open Lab (JOL), con un investimento nel triennio 2012-2015 di oltre 15 milioni di euro. Gli Atenei che ospitano i JOL sono attualmente 5 (Università di Trento, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino e Università di Catania), con la partecipazione di 350 giovani ricercatori, di cui 200 già inseriti nelle aree di innovazione in Telecom Italia, che hanno la possibilità di affrontare anche percorsi di ricerca internazionale in collaborazione con centri quali l’European Institute of Technology e il Mit di Boston.

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