Volano i profitti di Tim Brasil. La controllata brasiliana di Telecom chiude i primi 9 mesi del 2014 con un utile netto in crescita del 7,9% a 1.086 milioni di reais (quasi 348 milioni di euro). Il terzo trimestre in particolare ha visto una crescita dell’utile del 10,6% a 348 milioni di reais. I ricavi, si legge in una nota, sono calati nei primi nove mesi del 2,8% (14,3 miliardi di reais) e del 4,5% nel terzo trimestre (4,8 miliardi di reais).
L’ebitda però è cresciuto del 7,3% nei 9 mesi (3,9 miliardi) e del 6,4% nel trimestre (1,3 miliardi) ”sostenuto da un migliore contributo dei servizi con maggior valore aggiunto, insieme ad un costo inferiore del traffico extra rete di voce e Sms e risparmi su costi di rete”.
In conference call il ceo Rodrigo Abreu ha annunciato che Tim Participacoes sta guardando a opzioni strategiche che vanno oltre il piano triennale. “Il nostro focus principale è realizzare il piano triennale, ma questo non significa che non stiamo guardando a opportunità strategiche”, ha spiegato.
Ma la crescita di Tim, ha anche ricordato il manager, non dipende dal consolidamento del mercato delle tlc brasiliano del quale comunque “vogliamo essere protagonisti”. dice Abreu. In merito al processo di vendita delle torri il manager ricorda che sarà fatto a fine anno.
Intanto il ministro delle Comunicazioni brasiliano Paulo Bernardo ha detto che gli operatori telefonici Oi, Claro e Vivo hanno smentito di aver raggiunto un accordo per lanciare un’offerta congiunta sulla rivale Tim Brasil. Venerdì scorso due fonti avevano riferito di un accordo tra Oi e le controllate brasiliane di America Movil e Telefonica per un’offerta da 32 miliardi di reais per Tim Participações, controllata di Telecom Italia nel paese sudamericano. Lo stesso giorno Telefonica Brasil in un filing alle autorità aveva dichiarato di non essere coinvolta in trattative legate a un’offerta congiunta per Tim.
Successivamente è arrivata anche la smentita di Oi che ha detto di non aver siglato alcun accordo con altre società del settore per rilevare la quota detenuta da Telecom Italia nella controllata brasiliana.
Bernardo ha poi fatto capire che lo spezzatino di Tim Brasil non sarebbe cosa facile: “Pensate che CVM e Cade staranno tranquilli se ci sara’ il cosiddetto spezzatino di Tim? Io non credo”.
In attesa di capire quelo saranno le sorti della controllata carioca di TI, il mercato brasiliano delle tlc si muove. Altice ha offerto a Oi 7 miliardi per Portugal Telecom.A confermare di aver ricevuto l’offerta è la stessa Oi, che ha riferito che il board valuterà la proposta, senza tuttavia fornire precisazioni in merito alle tempistiche. La holding lussemburghese dell’imprenditore franco-israeliano Patrick Drahi ha presentato un’offerta vincolante, che era stata anticipata venerdì dal Wall Street Journal, e che assegna all’operatore portoghese un enterprise value di 7,03 miliardi di euro (8,8 miliardi di dollari) senza prendere in considerazione la liquidità e il debito.
La proposta di Altice riguarda gli asset dell’ex monopolista statale lusitano ma esclude i titoli di debito emessi da Rio Forte, la holding in liquidazione della famiglia Espirito Santo, le azioni proprie di Oi e i veicoli finanziari di PT, ha spiegato Altice in una nota, precisando che, in caso di approvazione dell’offerta, l’operazione sarebbe finanziata con mezzi propri e nuove linee di credito.