VERSO L’ASSEMBLEA

Tim, i proxy advisor e gli analisti a favore della conferma di Labriola

Glass Lewis, Iss ed Equita si schierano a favore della lista presentata dal cda uscente che sostiene il ceo e candida Figari alla presidenza. Vivendi si asterrà dal voto? Incontro con Starlink al Mimit: il ministero ha chiesto alle due aziende l’invio dei dati tecnici per lo studio delle frequenze entro il 24 aprile

Pubblicato il 09 Apr 2024

PIETRO LABRIOLA AD TELECOM

Sale l’attesa per l’assemblea di Tim prevista il 23 aprile, nella quale verrà votata la prossima composizione del cda. I proxy advisor si schierano compatti con l’attuale Ad, Pietro Labriola, invitando espressamente  i soci a votare la sua lista. Il cda di Tim dovrebbe dunque poter contare sull’appoggio dei grandi fondi che insieme possono catalizzare fino al 10% del capitale nell’assemblea.

Per il rinnovo del cda sono state presentate 3 liste, oltre a quella del cda: quelle del fondo Merlyn, di Asati e del fondo Bluebell.

L’analisi di Glass Lewis

Glass Lewis nel suo report in preparazione della riunione annuale dei soci consiglia di votare a favore di tutte le proposte del cda e in particolare della lista sua lista che conferma Pietro Labriola amministratore delegato e Alberta Figari presidente. Consiglia, invece, di astenersi sulle liste di Merlyn, Bluebell e Asati perché “non sono nell’interesse dei soci”. Per il collegio sindacale consiglia di appoggiare la lista Vivendi. Ma “non è nell’interesse degli azionisti” eleggere Mara Vanzetta presidente e consiglia il voto a favore del candidato delle sgr e dei fondi, Francesco Fallacara.

Iss: “Labriola opzione per il futuro di Tim”

Labriola opzione migliore per il futuro di Tim, secondo Iss. “Si consiglia agli azionisti di sostenere la Lista 1 (che per il rinnovo del cda su Tim indica l’attuale Ad Pietro Labriola sempre come Ceo ndr) poiché appare l’opzione migliore per l’attuazione del nuovo piano aziendale – spiega il report – Liste alternative potrebbero comportare un cambiamento nella strategia aziendale che non può essere valutato a questo punto considerando le pochissime specifiche fornite”.

Quando un soggetto dissidente, puntualizza il proxy, “propone la nomina della maggioranza del consiglio e la sostituzione dell’amministratore delegato, ci si aspetta che il dissidente debba divulgare un piano aziendale e coinvolgere gli azionisti per garantire che la strategia proposta sia ben diffusa. In questo caso, il dissidente non è riuscito a presentare un caso convincente in base al quale la sua lista di candidati sarebbe superiore a quella presentata dal consiglio uscente”. Per queste motivazioni Iss supporta la lista del cda.

“La lista 3 – ricorda – presentata da Asati è chiaramente una lista di minoranza; mentre la lista 4 presentato da Bluebell contiene sei candidati. Considerando la competizione tra le liste 1 e 2 (cioè quella del board e quella di Merlyn, ndr), gli azionisti dovrebbero sostenere la lista che determinerà il controllo del consiglio e l’elezione del presidente e dell’amministratore delegato”.

Iss ha poi cambiato le sue indicazioni sull’elezione del collegio sindacale di Tim, in occasione dell’assemblea del 23 aprile. “Riteniamo preferibile assicurare che la lista presentata dagli investitori istituzionali nomini il Presidente del Collegio Sindacale” spiega il proxy advisor e quindi, in base allo statuto, non dovrà ricevere la maggioranza dei voti nell’assemblea generale. Per questo Iss consiglia ora di votare a favore della lista di Vivendi e contro la lista di Assogestioni che candida alla riconferma come presidente del collegio sindacale Francesco Fallacara.

Equita: “Piano Merlyn poco chiaro su Netco”

Il report di Equita parte dall’analisi del piano Merlyn poco chiaro sulla strategia, punto essenziale invece per la sostenibilità finanziaria del gruppo”. Gli analisti ricordano ricordano l’intervista di Repubblica sabato a Umberto Paolucci, capofila della lista presentata dal fondo Merlyn per il cda di Tim. “Paolucci – scrivono nel morning note gli analisti della sim milanese – ribadisce la volontà di concentrare Tim sul business Enterprise, uscendo da Brasile e Consumer e vendendo Netco. Su quest’ultimo punto Paolucci sostiene che l’accordo di cessione a Kkr debba essere rimesso in discussione, coinvolgendo lavoratori, sindacati, clienti e fornitori e pensando anche a un piano di emergenza se dovesse poi emergere che il deal non ha spazio per essere migliorato e in caso di ritardi di esecuzione come sta avvenendo su Ita-Lufthansa. Sulle cessioni di asset Paolucci indica la volontà di cedere Tim Brasil nel 2024 e Consumer nel 2025 ai multipli pagati da Swisscom per Vodafone Italia. Paolucci auspica quindi che Vivendi possa votare a favore della lista da lui guidata”.

“Il piano TValue” promosso dal fondo Merlyn – affermano da Equita -era già stato comunicato al mercato. Al di là delle posizioni su Tim Brazil e su ConsumerCo, il punto principale ci sembra la poca chiarezza in merito all’operazione NetCo, vista come essenziale per la sostenibilità del gruppo ma su cui Paolucci vorrebbe ripartire da zero rimettendo in discussione l’accordo siglato con Kkr un un tavolo negoziale in cui coinvolgere sindacati, fornitori e clienti, oltre che azionisti e governo”.

Secondo Equita, anche ammesso che la revisione dell’accordo siglato sia legalmente fattibile “questo processo metterebbe a rischio quanto raggiunto oggi per la prima volta dopo decenni di discussioni relative alla rete: un contratto vincolante interamente finanziato, pienamente supportato dal governo e in attesa solo dell’ok dall’antitrust europeo, in un’operazione profondamente diversa dalla citata Ita-Lufthansa visto che non si tratta di una concentrazione ma di una separazione verticale che porta alla nascita di un operatore holesale only”.

In questo senso nella migliore delle ipotesi, la rinegoziazione proposta da Paolucci porterebbe ad allungare i tempi di approvazione dell’operazione. “E non è chiaro poi cosa intenda proporre Paolucci se la negoziazione non portasse all’auspicato miglioramento dell’accordo – puntualizza Equita – Dai suoi commenti in merito alla necessità di un piano B, sembra sia pronto a rinunciare alla cessione di NetCo, senza spiegare come garantire la sostenibilità finanziaria del gruppo (che non ha i numeriper reggersi sulla cessione del solo Brasile), creando a nostro avviso uno scenario di elevato rischio per il titolo Tim”.

Lo “scontro” Tim-Merlyn

Tim, avendo chiesto e non ottenuto rettifiche da parte dell’intervistato in merito ad alcuni elementi riportati nell’articolo, ha emesso un comunicato in cui si sottolinea la correttezza dei valori di transazione di NetCo, come confermati da ampia analisi a supporto del Cda; la sostenibilità finanziaria del gruppo post NetCo, dato il livello di leva a 1.6-1.7 volte prima di considerare la cessione di Sparkle ed earn-out per valori fino a 4miliardi; il valore vincolante del contratto con Kkr, su cui non emergono al momento ritardi rispetto alla tempistica indicata; le iniziative finanziarie poste in essere (come il recente finanziamento bridge da 1.5 miliardi) per fronteggiare eventuali rischi.

Tim ha dato inoltre mandato ai propri legali di segnalare alle autorità competenti le esternazioni di Paolucci. Nel mirino anche il contenuto della lettera inviata dal fondo agli azionisti Tim (QUI IL DOCUMENTO) secondo cui “il piano presentato dal Consiglio di amministrazione non solo non è chiaro e non sostenibile dal punto di vista finanziario, ma presenta anche rischi concreti che potrebbero portare l’azienda in uno stato di forte tensione finanziaria, con la possibilità di dover ricorrere a un aumento di capitale in caso di ritardi prolungati nel finalizzare la vendita della rete”.

Il commento di Intermonte

Secondo Intermonte, le raccomandazioni dei proxy advisor, che si sono rivelate determinanti nelle passate assemblee, dovrebbero portar voti alla lista del cda e complicare la posizione di Merlyn, ad oggi principale schieramento contrapposto a quello della lista del cda.

“Con il suo 23.75% del capitale ordinario, Vivendi è destinata ad avere un ruolo determinante nel voto assembleare, soprattutto in caso di scarsa partecipazione – spiega Intermonte – In assenza di ulteriori garanzie o di programmi alternativi a quello dell’attuale management, l’astensione in assemblea da parte di Vivendi (con il 23.75% di azioni) ci sembra oggi lo scenario più probabile. Questo scenario offrirebbe anche buone chance alla lista del cda uscente, di prevalere sulla lista di Merlyn, soprattutto grazie al supporto di Cdp (con il 9.8%)”.

“Restiamo dell’idea che per portare a termine un’operazione complessa come la cessione di NetCo ma anche gestire il transaction period di alcuni mesi dopo il closing e per scongiurare eventuali execution risk occorra stabilità nella governance e piena continuità nelle strategie – concludono gli analisti – Questi aspetti potrebbero essere al centro anche delle recenti preoccupazioni del governo e sottolineano l’importanza di ristabilire un dialogo con Vivendi, considerando il ruolo determinante dei francesi sulla governance futura del Gruppo.

L’incontro con Starlink

Intanto il ministero delle Imprese e del Made in Italy si è tenuto l’incontro tra Tim e  Starlink. L’operatore controllato da SpaceX, aveva chiesto nei giorni scorsi al Mimit un tavolo di mediazione per verificare le condizioni di coesistenza tra il servizio che intendono mettere in campo e quello già esistente di Tim.

Durante l’incontro il ministero ha illustrato alle parti un modello tecnico per l’analisi elaborato dalla Fondazione Ugo Bordoni, in house del Ministero, e ha chiesto alle parti di ricevere i dati tecnici necessari per lo studio delle frequenze entro il 24 aprile.

“Successivamente verrà eseguita una simulazione al fine di stimare eventuali interferenze – spiega una nota Mimit – L’esito dell’analisi verrà fornito alle società entro i successivi 20 giorni, così da indicare una soluzione volta al coordinamento tra le parti”.

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