IL PROTOCOLLO

Tlc “trasparenti”, Tim avvia la cooperazione con i consumatori

Intesa con Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Codacons, Federconsumatori e Udicon. Previsti tavoli di confronto trimestrali su novità commerciali, innovazioni tecnologiche e sviluppi di mercato. Attivato un nuovo canale di gestione dei reclami

Pubblicato il 17 Feb 2020

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Tim avvia la collaborazione con i consumatori. L’Ad Luigi Gubitosi e i rappresentanti di Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva Aps, Codacons, Federconsumatori e Udicon hanno firmato un protocollo di cooperazione finalizzato a potenziare il rapporto di fiducia con i consumatori e rinnovare la relazione fra Tim e i propri clienti “in termini di una sempre maggiore trasparenza, chiarezza e completezza delle informazioni su servizi offerti, novità commerciali, innovazioni tecnologiche e sviluppi di mercato”, spiega una nota.

Il protocollo prevede inoltre l’avvio di un nuovo canale dedicato alla gestione dei reclami presentati attraverso le diverse Associazioni aderenti che consentirà loro, grazie a un sistema automatizzato, di indirizzare all’azienda le segnalazioni che riceveranno.

Il canale consentirà di risolvere con maggiore agilità e rapidità le diverse segnalazioni ricevute dalle Associazioni che assumeranno in questo modo un ruolo più rilevante nella gestione dei reclami.

Il protocollo dà il via a tavoli di confronto trimestrali tra Tim e le associazioni che si confronteranno con l’azienda nella realizzazione delle proprie attività in ottica di maggiore trasparenza delle informazioni rivolte ai clienti, oltre ad intervenire nell’analisi dei reclami e delle conciliazioni. Qualora si rendesse necessario verranno istituiti anche appositi gruppi di lavoro dedicati a tematiche specifiche. Le attività consentiranno di analizzare congiuntamente i casi di segnalazioni ricorrenti.

Il confronto aiuterà l’azienda, grazie a opportuni strumenti condivisi di monitoraggio, a comprendere meglio l’orientamento e le principali esigenze dei consumatori. In occasione dell’avvio di nuovi servizi commerciali, Tim si impegna, inoltre, a comunicare alle associazioni dei consumatori il piano delle attività di comunicazione previste dall’azienda per assicurare la più ampia trasparenza e capillarità informativa, attraverso le diverse modalità disponibili come web, messaggi in fattura, sms.

“L’intesa odierna si inserisce in un contesto in cui Tim, attraverso il progetto ‘Operazione Risorgimento Digitale’, è fortemente impegnata ad accelerare la diffusione delle competenze digitali tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni – puntualizza Tim nella nota – Un progetto che coinvolge oltre 20 partner di eccellenza, tra realtà pubbliche e private, associazioni di categoria, terzo settore e importanti attori nel campo dell’innovazione sociale, e le cui finalità sono state condivise anche da numerose associazioni dei consumatori”.

Un altro ambito di concreta collaborazione riguarda la condivisione di azioni per contrastare il “telemarketing selvaggio” e l’utilizzo di dati personali degli utenti da parte di società terze. Il fenomeno ha un forte impatto sui clienti ed è una pratica che danneggia tutto il settore, contro la quale Tim intende rafforzare le misure già realizzate, agendo in sinergia.

Il protocollo di collaborazione, aperto anche ad altre associazioni, ha la durata di un anno al termine del quale le parti valuteranno congiuntamente la possibilità di rinnovo dopo un’attenta analisi dei risultati conseguiti.

Per l’associazione Codici, però, si tratta di “una decisione grave, che danneggia i consumatori”.

“Sarà per la diffida con cui abbiamo intimato a Tim di effettuare i rimborsi per le bollette a 28 giorni entro due settimane – spiega l’avvocato Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – sarà per i recenti provvedimenti avversi emessi dalle autorità, fatto sta che l’azienda ha assunto un atteggiamento che non ci piace. È scorretto siglare accordi solo con una parte della categoria, tra l’altro adottando scelte sbagliate”.

Se Tim non fa marcia indietro – annuncia Giacomelli – usciremo dalla conciliazione paritetica e faremo anche una segnalazione al Mise, perché non è più uno strumento universale, in quanto si scelgono gli interlocutori. Sinceramente siamo rimasti delusi anche dal comportamento delle associazioni che hanno firmato il protocollo di cooperazione. Si sono prestate ad un gioco scorretto preoccupandosi più di fare squadra con l’azienda che di tutelare i consumatori tenendo unito il fronte delle associazioni”.

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