LA RACCOMANDAZIONE

Tlc, via libera Ue al pacchetto connettività. Breton: “Passo avanti verso il Digital Networks Act”

La Commissione punta a promuovere l’innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture. Al vaglio il fair share per le Big Tech. Focus sul paradigma telco-cloud, il calcolo collaborativo, l’AI e la parità di condizioni competitive. Per i cavi sottomarini, riflettori sulla sicurezza col Cable Security Toolbox

Pubblicato il 21 Feb 2024

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La competitività dell’economia europea dipende dalle reti digitali avanzati e per questo la Commissione europea dedica alla connettività del futuro un pacchetto con una serie di possibili azioni in grado di promuovere l’innovazione, la sicurezza e la resilienza di queste infrastrutture critiche. “La connettività veloce, sicura e diffusa è essenziale per l’implementazione delle tecnologie che ci porteranno nel mondo di domani: telemedicina, guida automatizzata, manutenzione predittiva degli edifici o agricoltura di precisione”, si legge nella nota della Commissione.

Due gli elementi principali di questo Digital connectivity package approvato dal collegio dei commissari: il Libro bianco “Come rispondere alle esigenze di infrastruttura digitale dell’Europa?”, dove si affrontano le di innovazione, investimento e sicurezza per l’implementazione delle future reti di connettività; e la Raccomandazione per la sicurezza e resilienza delle infrastrutture via cavo sottomarine.

Il white paper è particolarmente rilevante per l’industria delle telco, perché affronta la convergenza tecnologica tra le telecomunicazioni e il cloud, sottolinea l’importanza di realizzare appieno il potenziale del mercato unico digitale per le telecomunicazioni e apre le porte a “misure volte a garantire una vera parità di condizioni” tra operatori diversi. Sul tavolo anche l’ipotesi di un far share da far pagare alle Big tech per l’uso delle reti. Il documento propone anche  la creazione di una rete “Connected collaborative computing” (“Rete 3C”) per stimolare l’innovazione.

La Commissione ha avviato una consultazione pubblica su 12 scenari stabiliti nel Libro bianco. La consultazione si chiuderà il 30 giugno 2024 e le osservazioni saranno pubblicate e contribuiranno alle future azioni politiche.

“L’Ue – ha evidenziato in conferenza stampa la vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Margrethe Vestager – deve fare di più per aumentare la capacità degli operatori e del mercato delle tlc e per questo ha bisogno di maggiori investimenti”.

Il comparto, ha ammonito la responsabile Ue, “soffre della frammentazione e della mancanza di un mercato unico e questa frammentazione è una opportunità economica mancata”. Bruxelles sottolinea dunque la necessità di far “emergere un vero mercato unico per le telecomunicazioni”.

“Il Libro bianco che presentiamo oggi getta le basi per una futura legge sulle reti digitali incentrata su tre pilastri: investimenti, quadro normativo e sicurezza, un Digital Networks Act – dice il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton – Dobbiamo creare condizioni di parità per un vero Mercato unico digitale per sbloccare gli investimenti necessari a costruire le infrastrutture di rete digitali di domani”.

Il White paper sulle infrastrutture: il telco-cloud

L’Ue dovrebbe promuovere una vivace comunità di innovatori europei, promuovendo lo sviluppo di connettività integrata e infrastrutture di calcolo collaborativo: questa la premessa da cui parte il Libro bianco sulle esigenze di infrastruttura digitale dell’Europa. Il white paper analizza le sfide che l’Ue deve attualmente affrontare nell’implementazione delle future reti di connettività e presenta possibili scenari per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione, aumentare la sicurezza e realizzare un vero mercato unico digitale.

Per raggiungere gli obiettivi, il Libro Bianco prevede la creazione di una rete “Connected collaborative computing” (“Rete 3C”) per creare infrastrutture e piattaforme integrate end-to-end per telco cloud ed edge, che potrebbero essere utilizzate per orchestrare lo sviluppo di tecnologie innovative e applicazioni di intelligenza artificiale per vari casi d’uso. Tale approccio collaborativo potrebbe essere preparato tramite l’impostazione di progetti pilota su larga scala o un possibile nuovo importante progetto di interesse europeo comune (Ipcei) nel continuum informatico.

È inoltre essenziale sfruttare meglio le sinergie tra le iniziative esistenti, come l’Ipcei sull’infrastruttura e i servizi cloud di nuova generazione, e programmi di finanziamento come il Connecting Europe facility e l’Europa digitale. Ciò potrebbe includere un possibile ruolo di coordinamento per l’impresa comune di reti e servizi intelligenti (Sns Ju) per sostenere la creazione di un ecosistema collaborativo di connettività e calcolo. 

Focus anche sul fair share. L’esecutivo Ue, si legge nel White Paper, “potrebbe prendere in considerazione l’ampliamento” della portata delle attuali norme sulle tlc “per garantire condizioni di parità per tutti gli attori e gli utenti finali delle reti digitali”. “Data la probabile portata globale e l’impatto degli sviluppi tecnologici e di eventuali modifiche normative”, viene precisato, “una riforma dell’attuale quadro” dovrà “essere adeguatamente valutata in termini di impatto economico su tutti gli attori e discussa ampiamente con tutte le parti interessate”.

Verso il mercato unico digitale per le telecomunicazioni

Inoltre, prosegue l’esecutivo comunitario, l’Ue deve realizzare appieno il potenziale del mercato unico digitale per le telecomunicazioni, prendendo in considerazione misure volte a garantire una vera parità di condizioni e a ripensare l’ambito di applicazione e gli obiettivi del suo attuale quadro normativo.

Questa riflessione dovrebbe tenere conto della convergenza tecnologica tra le telecomunicazioni e il cloud, che sono tuttavia soggetti a diversi quadri normativi, nonché della necessità di garantire che tutti gli operatori che investono nell’infrastruttura digitale possano beneficiare della scala necessaria per intraprendere investimenti massicci.

Ciò potrebbe comportare un approccio più armonizzato alle procedure di autorizzazione degli operatori delle telecomunicazioni, una governance più integrata a livello dell’Unione per lo spettro e possibili modifiche alla politica di accesso all’ingrosso. La Commissione può anche prendere in considerazione misure per accelerare lo switch-off del rame entro il 2030 e per promuovere la sostenibilità ambientale delle reti digitali migliorandone l’efficienza.

Cavi sottomarini, in vista un Cable security toolbox

La raccomandazione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture via cavo sottomarine presenta una serie di azioni a livello nazionale e dell’Ue volte a migliorare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, attraverso un migliore coordinamento in tutta l’Ue, sia in termini di governance che di finanziamento.

“Sulla base della raccomandazione adottata insieme al Libro bianco, un sistema di governance congiunto dell’Ue può essere preso in considerazione a lungo termine, insieme a una revisione degli strumenti disponibili progettati per sfruttare meglio gli investimenti privati per sostenere i progetti via cavo di interesse europeo (Cpei)”, afferma la Commissione.

Come azione immediata che risponde alle richieste degli Stati membri e delle parti interessate, la raccomandazione cerca di migliorare il coordinamento all’interno dell’Ue, ad esempio valutando e mitigando i rischi per la sicurezza, istituendo un Cable security toolbox e razionalizzando le procedure per la concessione dei permessi.

La raccomandazione mira a sostenere la realizzazione o l’ammodernamento “significativo” di infrastrutture di cavi sottomarini attraverso il riesame degli strumenti disponibili e con il possibile sostegno degli investimenti privati a progetti di cavi di interesse europeo “a determinate condizioni”.

Inoltre, per sostenere il follow-up della raccomandazione, la Commissione sta istituendo il gruppo di esperti sull’infrastruttura via cavo sottomarina, composto dalle autorità degli Stati membri.

Digital connectivity package, telco soddisfatte 

Etno, l’associazione che rappresenta i principali operatori di telecomunicazione europei, ha commentato positivamente la proposta della Commissione che facilita la messa a punto di una strategia politica sulle tlc più “orientata all’innovazione, moderna e favorevole agli investimenti. Ciò sarà essenziale per portare i benefici della connettività a tutti gli utenti, incluse le pmi e i cittadini che vivono nelle aree rurali”, si legge nella nota dei Etno.

Le telco convergono con la Commissione riconoscimento che il diversificato ecosistema della connettività, prosegue la nota, “richiede un cambiamento radicale nei livelli di investimento, che deve essere consentito da una riforma delle norme e delle politiche dell’Ue. Con la transizione verso infrastrutture Gigabit, 5G, reti definite dal cloud e automazione-Ai, la politica europea delle telecomunicazioni e della concorrenza necessita di un cambio di paradigma alla luce della nuova realtà del mercato e della tecnologia”.

In questo contesto – si legge ancora – l’Etno accoglie “con favore il chiaro riconoscimento della scala come fattore abilitante essenziale: in un mondo definito dal software e dal cloud, gli attuali livelli di frammentazione del mercato sono semplicemente contrari agli interessi strategici dell’Europa. Apprezziamo molto anche il riconoscimento che la politica europea delle telecomunicazioni dovrebbe abbracciare una serie più ampia di obiettivi socioeconomici, tra cui sostenibilità, competitività industriale e sicurezza economica. Siamo inoltre d’accordo con la necessità di fare il punto sul ruolo e sulle responsabilità delle aziende tecnologiche nella catena del valore della connettività, soprattutto alla luce delle attuali asimmetrie nella regolamentazione e nel potere di mercato. Anche il riconoscimento delle reti nella tassonomia europea sulla finanza sostenibile è un elemento importante e positivo. Infine, accogliamo con favore l’approccio globale a tutta la connettività strategica, compresi i cavi sottomarini e l’integrazione satellite-terrestre, che sono fondamentali per la sovranità digitale dell’Europa. Tutto ciò è urgente, poiché la corsa globale per diventare leader nell’ecosistema della connettività non aspetterà che l’Europa discuta e decida”.

Le proposte dell’Etno

L’Etno si è già dichiarata pronta a dare il proprio contributo nella consultazione pubblica e ha indicato come priorità del dibattito le seguenti azioni che, secondo l’associazione, daranno concretezza al White paper sulle esigenze delle infrastrutture digitali: istituire un regolamento a favore degli investimenti nel settore delle telecomunicazioni capace di dare agli investitori un segnale ambizioso e comprensibile di chiara discontinuità rispetto al passato; adottare modifiche nella politica dell’Ue sui merger, perché solo il consolidamento tra operatori potrà dare una scala adeguata agli attori europei della connettività; puntare a un’armonizzazione concreta ed efficace, affinché lo spettro, le norme sui consumatori, le politiche sui dati e sulla sicurezza contribuiscano finalmente al mercato unico delle telecomunicazioni anche dal lato dell’offerta; varare misure che riconoscono il ruolo delle aziende tecnologiche nella connettività in modo da garantire l’equità nell’ecosistema; varare una politica industriale ambiziosa con finanziamenti adeguati e implementazione su larga scala in tutta l’Ue per agevolare la creazione di un ecosistema europeo per le tecnologie di connettività strategica, come edge cloud e Open Ran.

Il commento di Asstel

Asstel, accoglie con favore la pubblicazione del Libro Bianco della Commissione Europea concernente le esigenze delle Infrastrutture Digitali europee.

“Le misure proposte nel Libro Bianco hanno rilevanza strategica per il futuro delle telecomunicazioni e della connettività digitale nell’’Unione Europea, in quanto promuovono l’innovazione e la competitività delle infrastrutture digitali dell’Ue nel panorama globale – spiega il Presidente, Massimo Sarmi – L’Europa deve raggiungere gli obiettivi delineati nel decennio digitale dell’Ue, consentendo alle imprese europee di competere a livello globale e di sfruttare i vantaggi offerti dalla piena digitalizzazione che si fonda su infrastrutture e servizi di telecomunicazioni all’avanguardia tecnologica. Affinché ciò avvenga è necessario, come si afferma nel Libro Bianco, risolvere un deficit degli investimenti nelle infrastrutture di rete di circa 200 miliardi.”

“L’Associazione – dice Sarmi – apprezza l’attenzione posta alla prospettata semplificazione regolamentare necessaria a sostenere un ecosistema digitale diversificato e in continua evoluzione, in grado di favorire gli investimenti e la promozione di un mercato unico delle telecomunicazioni nell’Ue”.

“Sono importanti – prosegue il Presidente – le iniziative che la Commissione Europea intende intraprendere per realizzare un nuovo approccio di politica industriale. La revisione delle misure sullo spettro permetterebbe agli Operatori TLC di sfruttare appieno il potenziale offerto dal mercato interno. L’auspicato aggiornamento delle policy regolamentari, oltre a riflettere le attuali dinamiche competitive dei mercati, consentirebbe di fare il punto sul ruolo e sulle responsabilità delle aziende tecnologiche nella catena del valore e permetterebbe di ridurre le attuali asimmetrie con gli altri fornitori di servizi digitali. Valutato positivamente anche il riconoscimento del ruolo abilitante e centrale degli Operatori Tlc, dato il rilievo attribuito dal Libro Bianco alla trasmissione ed elaborazione ad alta velocità e a bassa latenza dei dati ai fini dello sviluppo dei servizi di nuova generazione, di IoT, del cloud, dell’intelligenza artificiale e della sicurezza.”

“Asstel – conclude il Presidente – parteciperà alla consultazione pubblica e fornirà il proprio contributo alle Istituzioni Europee e Nazionali per garantire l’attuazione delle nuove politiche del Libro Bianco”.

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