LA RIORGANIZZAZIONE

Torri, la Cina sceglie la società unica

China Tower Corp, istituita dal governo che sta snellendo la macchina delle partecipazioni statali, accorpa le stazioni radio base dei tre operatori mobili nazionali per eliminare duplicazioni e velocizzare il roll-out delle nuove reti

Pubblicato il 14 Ott 2015

Patrizia Licata

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La Cina riorganizzza la sua industria wireless accorpando gli asset di rete come le stazioni base in una nuova società controllata dagli operatori mobili nazionali. Nasce così una grande società delle torri cinese, chiamata China Tower Corp., istituita dal governo stesso, e di cui la leader di mercato China Mobile possiederà il 38%. Le sue concorrenti più piccole China Unicom (Hong Kong) e
 China Telecom avranno ciascuna una quota di circa il 28%, come riportato da Bloomberg. Il restante 6% andrà in mano alla società di investimenti China Reform Holdings.

La riorganizzazione della struttura proprietaria degli asset di rete fa infatti parte di una ristrutturazione delle imprese di proprietà statale guidata dalla China Reform, società con sede a Pechino. La sua partecipazione del 6% nella società delle torri cinese viene valutata dagli esperti intorno a 1,6 miliardi di dollari (10 miliardi di yuan).

Il Presidente Xi Jinping e la sua squadra di governo stanno cercando di razionalizzare l’elefantiaca macchina statale cinese, un gigante da 16.000 miliardi di dollari, che include partecipazioni in ogni settore dell’economia. Creare la società delle torri, che accorpa gli asset di tutti gli operatori mobili, va in questa direzione e permette ai carrier di ridurre le duplicazioni e procedere più rapidamente al roll-out delle nuove reti. Già l’anno scorso China Mobile e le sue concorrenti avevano detto che stavano lavorando per mettere le loro infrastrutture in comune e dar vita alla China Tower. Anche i carrier cinesi hanno bisogno di tagliare i costi e velocizzare la proposta di nuovi servizi: i loro clienti si rivolgono in misura crescente a strumenti di messaggistica mobile alternativi come WeChat di Tencent, equivalente cinese di WhatsApp.

L’investimento di China Reform serve anche ad aiutare la China Tower a investire per la realizzazione di una rete di colonnine di ricarica per le auto elettriche: tra i vari obiettivi di Pechino c’è anche quello di allargare la disponibilità delle stazioni di ricarica per spingere a’adozione di automobili non inquinanti in tutto il Paese; il governo ha affidato alla statale China Tower il compito di costruire il network perché ha già una capillare presenza sul territorio nazionale grazie all’infrastruttura per le Tlc.

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