IL CASO

Trade War, lo scontro si sposta sul cloud

Il Dipartimento del Tesoro e del Commercio Usa a caccia di un accordo per eliminare il ban che impedisce ai provider statunitensi di operare sul mercato locale

Pubblicato il 25 Mar 2019

Antonio Dini

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Embargo a due vie. Non c’è solo il blocco sulle tecnologie sensibili per le reti mobili di quinta generazione da parte di Donald Trump. Anche Pechino non vuol far passare alcune aziende americane nel settore del cloud. E non per ripicca.
Gli Stati Uniti, riporta in una inchiesta il britannico Financial Times, hanno lavorato negli ultimi giorni per convincere Pechino a togliere il blocco alle tecnologie americane, soprattutto nel settore del cloud. E in cambio avrebbero offerto “concessioni di rilievo” che però Pechino ha declinato fermamente. La partita non è ancora finita e i rappresentati del Commercio Usa, Robert Lighthizer, e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin si recheranno a Pechino per un nuovo round di colloqui previsto per il prossimo 28 marzo.

Le richieste americane vertono più nel dettaglio su tre punti, secondo quando riporta il FT che a sua volta lo ha appreso da fonti interne alla Casa Bianca: non discriminare più i fornitori cloud americani, ridurre il limite al trasferimento dati verso l’estero e non chiedere più alle aziende americane di archiviare i dati dei clienti cinesi localmente. L’offerta che a sua volta è stata fatta da Pechino, spiegano le fonti, è stata invece giudicata insufficiente. Tanto che poi la Cina ha deciso di ritirare la sua offerta e bloccare di fatto il round di trattative.

Secondo una dichiarazione di venerdì scorso del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, i colloqui che mirano a risolvere le dispute commerciali tra i due paesi “stanno progredendo rapidamente e un accordo finale sembra altamente probabile”.

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