LE AUDIZIONI

Transizione digitale e green, Giorgetti: “Banche colgano l’opportunità”

Il ministro delle Finanze illustra le linee programmatiche: “Le due sfide sono strategiche e richiederanno ingenti risorse per i necessari investimenti tecnologici”. Il titolare degli Affari Europei Raffaele Fitto: “Definire un nuovo fondo comunitario dedicato”

Pubblicato il 07 Dic 2022

A. S.

Giorgetti

“La progressiva diffusione dell’information technology e delle tecnologie digitali, favorita anche dallo scoppio della pandemia, è un processo già in atto nell’ambito dell’industria bancaria. Esso permette di allargare l’offerta di prodotti e servizi finanziari che gli intermediari possono rendere disponibili alla propria clientela e, al contempo, ha dato avvio a un virtuoso processo di efficientamento dell’attività, con riduzioni di costo per intermediari e i clienti, cui però conseguono fortissime pressioni competitive”. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti illustrando, in audizione in Senato, le linee guida programmatiche del Mef.

Dello stesso tema ha parlato anche il ministro per gli Affari europei per le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto, rispondendo al question time oggi alla Camera: “La risposta europea alla sfida della doppia transizione verde e digitale non può essere focalizzata solo sullo strumento degli aiuti pubblici ma deve essere informato a una logica solidale che riconosca l’imprescindibilità di finanziare con nuovi strumenti europei la politica industriale europea comune – ha sottolineato – facilitando il coordinamento tra le politiche dei singoli Stati membri. L’idea di definire un nuovo fondo europeo va in questa direzione e noi la sosterremo“. Nel suo intervento Fitto ha anche definito “Positiva, ma da verificare nel merito”, la proposta avanzata dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen di “intervenire sulla disciplina degli aiuti di Stato per adattarla al nuovo contesto globale semplificando le procedure, in modo da rendere il sostegno alle imprese rapido e prevedibile, e quindi più efficace”.

Per le transizioni servono investimenti

“La transizione digitale e la transizione verso un’economia sostenibile sotto il profilo ambientale richiederanno ingenti somme necessarie per investimenti tecnologici”, ha proseguito Giorgetti davanti alle commissioni congiunte Finanze della Camera e Finanze e Tesoro del Senato, ricordando che i due temi “stanno assumendo carattere sempre più strategico per il nostro sistema bancario”.

Il digitale come volano di sostenibilità

Il digitale sarà secondo Giorgetti uno strumento utile per indirizzare il settore bancario verso la sostenibilità: “Un uso virtuoso e diffuso delle tecnologie digitali – ha detto –  consentirà anche di cogliere l’ulteriore sfida della transizione verso un’economia e una finanza sostenibile. Sarà fondamentale per il sistema bancario, e per i singoli intermediari, cogliere e accompagnare questi cambiamenti, per sfruttarne appieno le opportunità, per far fronte alla pressione competitiva e per presidiare adeguatamente i rischi che da essi promanano”.

Il ruolo della finanza

Grazie alla finanza di mercato possiamo attivare meccanismi di leva strategica, in cui le risorse pubbliche possano attirare e facilitare l’afflusso di quelle private per aumentare il volume complessivo degli investimenti nell’economia reale – aggiunge Giorgetti – In tale ambito si collocano gli interventi di semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento promossi dal ministero con il supporto delle autorità nel corso del 2022, con cui si sono attivate una serie di iniziative, su livelli diversi normativi e di autoregolamentazione, volte a rinforzare la competitività dei mercati finanziari italiani. Proseguiremo lungo tale solco, anche se necessari con specifici interventi legislativi”.

Assicurare la sostenibilità del fondo Pmi

Nel suo discorso il ministro delle finanze ha anche toccato il tema del Fondo Pmi: “Si impone la necessità di assicurare la sostenibilità finanziaria degli schemi di garanzia dello Stato, in particolare quella del Fondo per le Pmi – ha detto – per la sua continuità operativa in una prospettiva di medio-lungo periodo. Tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un processo di progressiva stabilizzazione e di ripristino delle ordinarie condizioni di fruibilità dello strumento, centrato sulla selezione e valutazione dei beneficiari, secondo criteri di economicità ed efficienza e sulla calibrata compartecipazione delle istituzioni finanziarie al rischio di credito assunto dallo Stato garante”. Il ministro ha concluso con un passaggio sulla minimum global tax: “l’accordo Ue non è impossibile da raggiungere – ha affermato – Per cui si sta discutendo se possibile introdurla intanto nei singoli Paesi. E’ una realtà, di cui avremo novità tra pochissimi giorni”.

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