POST COVID-19

PA e transizione digitale, Di Maio: “Servono nuovi ruoli e competenze professionali”

Il ministro degli Esteri: “Bisogna massimizzare l’integrazione di soluzioni digitali e tecnologiche per l’erogazione di servizi innovativi a favore dei cittadini”

Pubblicato il 27 Nov 2020

F. Me

di-maio1

Transizione digitale e innovazione della PA. Sono questi due dei pilastri della ripartenza del Paese delineati dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio in un intervento su Il Foglio.

Un appello “rivolto a tutti: disarmiamo il conflitto politico, pur restando ognuno al suo posto (maggioranza e opposizione), lavoriamo insieme per rafforzare l’azione di governo. Solo cosi riusciremo a ricostruire l’Italia e a innescare quel cambiamento culturale che da tempo continuiamo a prometterci”, scrive Di Maio.

Il voto di ieri all’unanimità sullo scostamento di bilancio “è stato un segnale importante”, aggiunge, proponendo “10 priorità”. Il primo è “rendere il nostro debito pubblico sostenibile”, “produrre ‘debito buono’ per rendere sostenibile lo stock di debito pregresso”. Secondo “sostegno ai consumi verso comportamenti in linea con le transizioni ecologica e digitale”, “da un lato tutelare le attività produttive e proiettarle verso un mercato nel quale il digitale e la tecnologia sono il fattore abilitante a garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese. Dall’altro lato, occorre agire sulla fiducia percepita dalle famiglie e dalle imprese per investire nel nostro paese. C’è bisogno di un sistema di incentivi mirati, in particolare, a sostegno di scelte ecocompatibili, in favore di interventi per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio pubblico più sofferente (scuole, ospedali, reti di trasporto ecc.)”.

Terzo pilastro, per Di Maio, “rilanciare la produttività e il supporto al made in Italy”, “adozione di processi di innovazione, riqualificazione tecnologica, miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi di distribuzione nonché apertura a forme di finanziamento diverse da quella bancaria” e “supportare il nostro made in Italy, al quale abbiamo già dato un forte impulso con il Patto per l’export realizzato alla Farnesina registrando i primi dati positivi di un +2,1 per cento rispetto a settembre 2019”. Quarto “rendere sostenibili le conseguenze del calo demografico” e di una popolazione più anziana, “sono quindi necessari investimenti strutturati per il miglioramento e la riqualificazione delle competenze, a tutte le età”.

Quinto “lavoro e welfare”, “affinare lo strumento del Reddito di cittadinanza, motivando i percettori a svolgere lavori socialmente utili”, accompagnare “il sostegno al reddito con un grande piano di investimenti per lo sviluppo delle competenze concertato da imprese e PA”.

Sesto punto, per Di Maio, “ripensare la scuola: tempi, luoghi e organizzazione”, 4 i “raggi d’azione: autonomia, flessibilità, inclusione, occupabilità”. Settimo “Pubblica amministrazione e transizione digitale”: “sono tre le linee di intervento su cui occorre investire: accelerare la transizione digitale del settore pubblico massimizzando l’integrazione di soluzioni digitali e tecnologiche per l’erogazione di servizi agili e innovativi a favore dei cittadini; ridisegnare le strutture organizzative, rafforzando la presenza dello stato sul territorio, eliminando ridondanze organizzative, riducendo le catene gerarchiche, ricomponendo la frammentazione organizzativa, prevedendo nuovi ruoli e competenze professionali, centralizzando alcune funzioni di supporto”.

Ottavo “potenziare e rendere più efficace la giustizia”, rendere “più rapide, efficaci e meno onerose le procedure per garantire l’effettiva applicazione dei contratti e la protezione dei diritti di proprietà, l’insolvenza e la liquidazione cosi da favorire la riallocazione di risorse inutilizzate in aree più produttive, la condanna e la sanzione delle attività che si collocano fuori dalla legalità alterando tra l’altro le dinamiche di concorrenza e selezione del mercato”.

Nove “riprogettare la sanità territoriale e la sua governance”, “creare una sanità circolare, in cui acuti e cronici possano ricevere trattamenti in strutture adeguate, ma tutti gli altri pazienti possano essere curati a casa grazie allo sviluppo di adeguate reti di supporto territoriali. A questo fine occorre anche investire su strumenti di telemedicina”. Dieci “sicurezza, criminalità e intelligenza artificiale”, “per riuscire a rispondere alle crescenti esigenze di ordine pubblico, aumentando il senso di sicurezza diffuso e la fiducia sulla resilienza del sistema, anche il sistema delle forze dell’ordine deve migliorare efficienza e produttività, affidandosi a strumenti nuovi, quali l’uso dell’intelligenza artificiale, dell’apprendimento automatico e dell’Internet delle cose per contrastare e prevenire la criminalità applicando strumenti tecnologici avanzati come blockchain e analytics per raccogliere dati sensibili sui crimini e reati avvenuti in passato”. “Trasversale a queste dieci priorità – conclude Di Maio – è il tema delle infrastrutture fisiche e digitali: in particolare è importante accelerare la costruzione e il completamento della rete infrastrutturale presupposta alla transizione tecnologica del paese verso la connettività di nuova generazione e la diffusione delle tecnologie digitali”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Personaggi

L
luigi di maio

Approfondimenti

P
pa digitale
P
post-covid19

Articolo 1 di 2