Trasferimento tecnologico, le nuove frontiere

Pubblicato il 24 Giu 2009

Il giorno 28 maggio 2009 si è tenuto presso l’Università
Sapienza di Roma, il Workshop dal titolo: "Nuove frontiere del
Trasferimento Tecnologico", organizzato dall’ing. Alessandro
Palombo, Presidente dell’ENPQ Consulting, e dal prof. Fabrizio
Frezza, ordinario di Campi elettromagnetici dell’Università
Sapienza di Roma. Si tratta del secondo di una serie di Convegni a
cadenza biennale sul tema attuale del Trasferimento Tecnologico.

 

Il Trasferimento Tecnologico può essere definito in generale come
“movimento di know-how, conoscenza tecnica o tecnologia da
un'organizzazione a un'altra” (Roessner, 1994). Secondo
Dodgson e Bessant (1996) “le modalità complesse attraverso le
quali la conoscenza si sposta da un individuo ad un altro individuo
e da un’organizzazione a un’altra organizzazione, rappresentano
il problema principale di un Trasferimento Tecnologico efficace.”
Il Trasferimento Tecnologico è fondamentalmente un processo
complesso e spesso costoso che implica l’apprendimento. Il
trasferimento non ha luogo fintanto che l’utente non comprende
e/o è in grado di utilizzare la tecnologia. D’altra parte chi
detiene la tecnologia (e spesso partecipa all’innovazione) deve
sempre più monitorare con attenzione le esigenze dei mercati e
delle applicazioni, fin dalle fasi di ricerca e sviluppo.

La dinamica temporale della moderna ricerca tecnologica non risulta
più coerente con la dinamica dell’evoluzione socio-culturale. Al
contempo, il confronto scientifico-tecnologico si svolge oramai su
confini geografici non più coerenti con i confini
politico-legislativi. Il poter usufruire, secondo le esigenze
applicative, della migliore tecnologia disponibile, comporta la
corretta sincronizzazione del trasferimento di conoscenze tra i
diversi settori scientifici e tra questi e l’industria. Per fare
ciò in tale scenario si rende necessaria l’ideazione di modelli
di trasferimento tecnologico che tengano anche conto di nuovi
percorsi economico-finanziari.

Quest’anno il Workshop si è posto l'obiettivo di esporre lo
stato dell'arte su questi temi e si è pertanto rivolto a
quelle Istituzioni che storicamente hanno svolto un ruolo
importante nel trasferimento tecnologico. In particolare, dopo una
breve Introduzione degli Organizzatori, il convegno si è
articolato con interventi di esperti dell’Agenzia Spaziale
Europea (ing. Marco Guglielmi, PhD), dell’Agenzia Spaziale
Italiana (ing. Walter Piperno), dell’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (dott. Bruno Spataro), dell’Istituto Superiore di
Sanità (ing. Mauro Grigioni) e della ENPQ Consulting (ing.
Alessandro Palombo, PhD).

Le due Agenzie spaziali hanno dimostrato il loro grande interesse
per questa tematica, che si è concretizzato con l’annuncio, da
parte dell’ing. Guglielmi di ESA, dell’ “Innovation Triangle
Initiative” (ITI, cfr. http://iti.esa.int). Si tratta di un
meccanismo di supporto per l’introduzione e la veloce valutazione
di concetti e/o tecnologie innovativi per applicazioni spaziali. Da
parte di ASI, l’ing. Piperno ha riaffermato la volontà di
riorganizzare l’approccio verso le piccole e medie imprese
mediante l’emissione di bandi dedicati a progetti di
trasferimento tecnologico, sulla base dell’esperienza da lungo
tempo acquisita.

L’intervento del dott. Spataro dell’INFN ha evidenziato
l’efficacia del rapporto industria-ente di ricerca qualora
vengano tenuti in considerazione tutti gli aspetti di un corretto
processo di trasferimento tecnologico. Tramite un’approfondita
analisi quantitativa dell’esperienza INFN, è stato possibile
valutare mediante opportune variabili il buon successo di alcuni
spin-off sia in termini di qualità dell’offerta che in termini
occupazionali.

L’ing. Grigioni dell’ISS ha focalizzato il suo intervento sulla
tematica biomedicale, evidenziando la particolare complessità di
questo settore, che implica la consapevolezza del lungo percorso
che parte dalla ricerca di base fino alla certificazione di
prodotto.

Queste ultime tematiche sono state riprese dall’ing. Palombo
dell’ENPQ Consulting, il quale ha evidenziato gli aspetti pratici
nell’implementazione di un processo di trasferimento tecnologico
in ambiente ospedaliero, che comprendono anche risvolti
socio-economici ed etico-legali.

Nella seconda parte dell’Incontro ha avuto luogo una Tavola
rotonda sulle Metodologie Innovative per il Trasferimento
Tecnologico, cui hanno partecipato esponenti di riferimento per
l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico a livello nazionale.
In particolare sono intervenuti l’ing. Luigialberto Ciavoli,
Presidente dell’Associazione Servizi, Applicazioni e Tecnologie
ICT per lo Spazio (ASAS), l’ing. Claudio Mastracci, Advisor della
BIC Lazio, il prof. Mariano Bizzarri della Facoltà di Medicina
della Sapienza, il prof. Guido Martinelli, Presidente dell’Ateneo
della Scienza e della Tecnologia (AST) della Sapienza, il prof.
Marcello Onofri, Direttore del Centro Ricerche Aerospaziali
Sapienza (CRAS) e il prof. Renzo Piva, Presidente della Commissione
Innovazione Sapienza.

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