Il trasporto pubblico locale (Tpl) determina la qualità della vita. Tpl efficiente solo con Information Management, per gestioni ipercomplesse in scenari ribollenti. L’IM assolve due funzioni strategiche: gestire le interazioni tra utenti, sistema e flusso dati; rispondere alle queries di utenti e gestori da ogni dove, mediante smartphone e computer. Bello? Non di meno s’è registrato il tentativo di burocratizzare e verticalizzare le reti per perpetuare il potere incontrollabile ante IM. Fatica inutile. Fallite le battaglie di retroguardia, pochi mesi fa di tassisti e burocrazie municipali per incaprettare Uber, l’app per chiamare le auto a noleggio disponibili nelle vicinanze, la rete rende onore alle leggi del mercato e all’ingegno privato. Google investe centinaia di milioni di euro su Uber dall’estate del 2013. Peraltro non a torto Uber è accusato di forzare le leggi italiane. Chi però vaticinò monopoli di Google si cheterebbe se allungasse il naso oltre Atlantico, alle lusinghiere recensioni riservate all’app Limo Manager. Essa consente al gestore della flotta mediante iPod touch, iPad e iPhone di traccare posizione e destinazione del proprio automezzo, individuando il più adatto, dando risposta in tempo reale al cliente in attesa, riferendo, con grafica friendly, tempi e costi della corsa. Il cliente è contento, come pure il gestore a sua volta, ottimizzando la gestione della flotta con un touch, mentre sorseggia l’aperitivo al bar. È l’evoluzione dell’autista di taxi o di Ncc: la politica comprende che urge una formazione per entrare in rete? Limo Manager è italianissma e s’accoda ad altre del suo genere, come Arrivo, già nota ai lettori di Tripwire.
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Trasporto pubblico locale, manca il carburante IT
L’efficienza è possibile solo con l’Information Management. Ma deve rendersene conto la politica prima di tutto
Pubblicato il 03 Nov 2014
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