LO STUDIO

Troppa speculazione, ecco perché il Bitcoin non sostituirà le monete correnti

Secondo uno studio Swift sono le dinamiche stesse del mercato della moneta virtuale a scoraggiare l’utilizzo. “Nessun rischio macroeconomico nell’immediato”

Pubblicato il 06 Set 2016

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Il Bitcoin non provocherà una riduzione dell’uso della moneta a corso legale. Lo rileva l’ultimo studio dello Swift che analizza la relazione dinamica tra le monete virtuali e quelle a corso legale, fornendo una valutazione su come le prime rappresentino nell’immediato un rischio per la stabilità monetaria, finanziaria o economica.

Secondo la ricerca è altamente improbabile che le valute virtuali possano provocare una riduzione nell’utilizzo delle monete a corso legale. I fenomeni di speculazione che interessano le monete virtuali pregiudicano- spiegano gli esperti di Swift – la loro utilizzabilità come mezzo di scambio e rendono improbabile che queste possano sostituire valute legali esistenti come il dollaro americano.

Il Bitcoin è utilizzato prevalentemente come investimento speculativo. L’analisi empirica dei valori e dei conti (o wallet) del Bitcoin conferma il risultato teorico: la valuta virtuale è usata principalmente come investimento speculativo e non come mezzo di scambio.

La ricerca rileva l’assenza di correlazioni tra Bitcoin e asset class tradizionali. I rendimenti del Bitcoin infatti non sono correlati agli strumenti di investimento tradizionali (come azionario, obbligazionario e commodities) sia nei periodi di normalità che di turbolenza finanziaria.

Infine le valute virtuali non rappresentano un rischio macroeconomico nell’immediato. La struttura e la dimensione dei mercati delle valute virtuali come il Bitcoin non costituiscono un rischio immediato per la stabilità monetaria, finanziaria o economica.

“Lo studio mostra come siano le monete tradizionali a scoraggiare l’utilizzo dei Bitcoin e non il contrario, come si crede comunemente. E’ lo stesso mercato del Bitcoin, il suo funzionamento e la sua dimensione, a impedire a questa valuta di divenire un effettivo mezzo di scambio” – afferma KiHoon Hong, Hongik University College of Business – Un’altra evidenza è che il Bitcoin non ha praticamente impatto sulla stabilità finanziaria e monetaria. Tuttavia, se l’utilizzo del Bitcoin o di qualunque altra valuta virtuale dovesse crescere significativamente su scala globale, saranno necessarie riflessioni sul ruolo della politica monetaria. Le valute virtuali,essendo per natura decentralizzate e indipendenti, rendono difficoltosa la vigilanza da parte delle autorità”.

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