IL LUTTO

Addio a John McAfee, pionere degli antivirus

Il fondatore della società di sicurezza informatica era detenuto nel carcere catalano di Brians 2, vicino a Barcellona, in attesa di essere estradato negli Usa dove era accusato di evasione fiscale. Si sarebbe suicidato

Pubblicato il 24 Giu 2021

John_McAfee

Il fondatore della società di software di sicurezza informatica McAfee – produce uno degli antivirus più famosi al mondo –  John McAfee, è stato trovato morto oggi nella sua cella nel carcere di Barcellona Brians 2, situato a Sant Esteve de Sesrovires, secondo fonti della polizia. Il primo a riportare la notizia è il giornale spagno El Pais.

La polizia regionale catalana sta indagando sull’incidente e le prime prove raccolte indicherebbero un suicidio. McAfee era in attesa di estradizione negli Stati Uniti dopo essere stato arrestato dalla polizia nazionale spagnola all’aeroporto El Prat di Barcellona per essere accusato di evasione fiscale.

Le guardie carcerarie, che lo hanno trovato impiccato nella sua cella, così come i servizi medici della prigione, gli hanno prestato cure mediche ma non sono state in grado di salvargli la vita.

Proprio ieri il tribunale spagnolo dell’Audiencia Nacional aveva dato l’ok per l’estradizione di McAfee negli Stati Uniti dov’è accusato di evasione fiscale: una decisione sulla quale era tuttavia ancora possibile presentare ricorso, secondo Afp. La corte ha scartato l’ipotesi, sostenuta dall’accusato, che la giustizia statunitense fosse sulle sue tracce per motivi “politici, di ideologia o simili”, riportano i media iberici.

La vita sregolata di John McAfee

La notte del 21 novembre 2012 il cadavere del cinquantaduenne Gregory Faull viene ritrovato in una pozza di sangue nella sua casa di San Pedro, in Belize, dove si era trasferito dopo il divorzio. A ucciderlo è stato un proiettile da 9 mm il cui bossolo viene trovato vicino al corpo. Il suo telefono e il suo computer sono spariti ma non ci sono segni di effrazione. Due giorni prima aveva avuto l’ultima di una serie di liti furibonde con il suo vicino, un ingegnere informatico che trascorreva le sue giornate tra rumorosi party a base di droga e giovanissime prostitute. I poliziotti lo cercano per interrogarlo ma John McAfee, l’informatico creatore dell’omonimo software antivirus, suicidatosi oggi in Spagna per sfuggire all’estradizione negli Usa, è già riuscito a scappare.

Un mese dopo lo ritrovano in Guatemala, dove viene arrestato per immigrazione clandestina. Per evitare di essere deportato in Belize finge un attacco cardiaco. Nessun capo d’accusa formale viene presentato contro di lui in relazione alla misteriosa morte di Faull ed è ricercato solo come persona informata sui fatti, viene poi chiarito. Ai giornalisti racconta di essere fuggito perché temeva che il governo del Belize lo volesse
morto. Il suo rapporto con le autorità dello Stato latinoamericano dove si era trasferito nel 2008, dopo aver perso quasi tutto il suo patrimonio a causa della crisi finanziaria,
in effetti era sempre stato difficile.

Alcuni mesi prima avevano smantellato il laboratorio dove fabbricava antibiotici sostenendo che, in realtà, vi producesse anfetamine. Ad ogni modo, niente di illegale era stato trovato nella struttura. E i contrasti sembravano essere stati archiviati: il sindaco di San Pedro lo aveva pure ringraziato quando l’8 novembre 2012, in conferenza stampa, McAfee aveva regalato alla polizia locale 40 pistole stordenti, manette e manganelli come personale contributo alla lotta al crimine che funestava l’industria turistica del Belize.

In Guatemala McAfee trova un avvocato che blocca il suo trasferimento in Belize. L’informatico viene deportato a Miami dove in un ristorante incontra la sua futura moglie, Janice Dyson, un’ex prostituta. La coppia si trasferisce prima a Portland, Oregon, e poi a Lexington, in Tennessee.

McAfee sembra finalmente aver trovato la pace dopo una vita travagliata. Prova a correre senza successo alle primarie del Partito Libertario per candidarsi alla  presidenza Usa e torna a uno dei suoi vecchi amori, il mondo delle criptovalute. Nel mondo dell’informatica, McAfee era una leggenda. Le richieste di consulenze fioccano. I 23,1 milioni di dollari guadagnati, con consigli ritenuti per giunta fraudolenti, mancano però all’appello del fisco. E il 5 ottobre 2020, incriminato dal dipartimento di Giustizia, McAfee parte per l’ultima fuga, direzione Istanbul, ma viene fermato dalla polizia spagnola all’aeroporto di Barcellona in attesa di essere estradato negli Stati Uniti, dove rischia fino a cinque anni di detenzione. Oggi il suicidio, che ha messo fine alla sua vita. Aveva 75 anni.

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