MEDIA EVOLUTION

Tv, addio al divano ora si guarda sul bus

Una ricerca sulle abitudini e sul consumo televisivo. Le nuove tendenze condizionate dai dispositivi mobili. La rubrica di Augusto Preta

Pubblicato il 05 Feb 2016

Augusto Preta, consulente strategico Ceo di ITMedia Consulting

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I risultati di una ricerca sugli abbonati a pay Tv e over-the-top (OTT) condotta negli Stati Uniti, in Europa e Asia suggerisce che il vecchio stereotipo dello spettatore tv disteso sul divano è ormai sul viale del tramonto. Lo studio – la terza fase di un’analisi in tre parti commissionata da Rovi Corporation – ha analizzato le tendenze nelle abitudini per quanto riguarda la tv e il video streaming e nelle prime due fasi ha rilevato che il fenomeno cord-cutting è meno probabile di quanto si ritenga e che il consumo di entertainment può arrivare ad assorbire altrettante ore quanto il lavoro e il riposo notturno. Complessivamente, quasi i due terzi (60%) degli intervistati hanno affermato di guardare contenuti in streaming nelle loro auto o sui trasporti pubblici, il 29% sul posto di lavoro. Negli Stati Uniti gli intervistati utilizzano lo streaming più sovente in macchina, in Giappone in piedi in fila. È ragionevole pensare che le nuove tendenze abbiano molto a che fare con la prevalenza dei dispositivi mobili smart come pure con l’esplosione di contenuti nuovi e coinvolgenti, e di nuove piattaforme di servizi. La visione on-the-go/in movimento significa che gli spettatori hanno anche minor tempo per trovare i programmi di loro gradimento, il che accresce il valore delle soluzioni di ricerca di intrattenimento proposte dagli aggregatori/piattaforme.

La ricerca ha evidenziato infatti i seguenti aspetti: per il 51% del totale i provider dovrebbero migliorare le capacità di ricerca dei contenuti, rendendoli più facili ed efficaci; il 70% preferirebbe trovare programmi su piattaforma piuttosto che guardare quelli consigliati; tra gli intervistati che hanno affermato di non seguire le raccomandazioni, più di un quarto sostiene che è perché queste non rispondono ai loro modelli di contenuto preferiti (28%); un terzo degli intervistati in Germania (32%) e Francia (32%) sostengono che i provider dovrebbero concentrarsi sulle raccomandazioni; il 58% sarebbero favorevoli a condividere in forma anonima cosa preferiscono guardare.

La ricerca ha inoltre fatto luce sulle fonti più diffuse di intrattenimento televisivo e in streaming: il 77% degli intervistati sono attualmente abbonati a provider di contenuti video o Tv alternativi, come Netflix o Hulu – più negli USA e in Europa che nei paesi asiatici; i Millennials (84%) e i genitori (81%) sono più favorevoli a provider di contenuti video o Tv alternativi; il 48% afferma di guardare più spesso la TV live, seguita dall’on demand (30%) e via DVR (17%); il 37% degli europei guardano più spesso contenuti on demand; Baby boomers e anziani preferiscono tv live o contenuti tvvi piuttosto che on demand, mentre tra la Generazione X e i Millennial prevalgono i contenuti on demand.

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