L’obiettivo è raggiungere entro il 2023 una filiera che non causi alcuna deforestazione. Per questo Google Cloud e il colosso dei beni di consumo anglo-olandese Unilever hanno annunciato i piani per promuovere pratiche aziendali sostenibili utilizzando la tecnologia per espandere l’utilizzo dei dati per un approvvigionamento sostenibile. Con oltre 400 brand i cui prodotti vengono utilizzati da 2,5 miliardi di persone ogni giorno, Unilever si impegna a essere un esempio per tutte le sue aziende clienti e il resto del mercato.
Tra i punti chiave dell’accordo, parte di un piano più ampio di Unilever per il rispetto dell’ambiente, spicca la decisione di utilizzare il cloud computing, le immagini satellitari e l’intelligenza artificiale per costruire una panoramica di foreste, corsi d’acqua e biodiversità che interessano la catena di approvvigionamento di Unilever, aumentando gli standard di sostenibilità per i fornitori e avvicinando Unilever al proprio obiettivo di rigenerare la natura e porre fine alla deforestazione.
L’iniziativa di approvvigionamento sostenibile di Unilever, inizialmente incentrata sull’olio di palma sostenibile, in futuro sarà infatti estesa ad altre materie prime, supportando direttamente il lavoro già esistente di Unilever con altri partner tecnologici per raggiungere entro il 2023 una filiera che non causi alcuna deforestazione.
La collaborazione tra le due aziende per la creazione della prima applicazione commerciale di Google Cloud e Google Earth Engine per un approvvigionamento sostenibile di materie prime.
Il piano sviluppato in accordo con Google da parte del colosso dei beni di consumo Unilever è solo un tassello di una strategia più ampia. L’azienda ha annunciato un impegno per un miliardo di euro per combattere i cambiamenti climatici e finanziare progetti di sostenibilità. Il gruppo anglo-olandese ha inoltre fissato l’obiettivo di raggiungere le emissioni zero per tutta la sua produzione entro il 2039: 11 anni prima della scadenza dell’accordo di Parigi del 2050.
Il miliardo di euro serve a finanziare per oltre 10 anni progetti per il ripristino del paesaggio, il rimboschimento, il sequestro del carbonio, la protezione della fauna selvatica e la conservazione dell’acqua. La società ha ammesso la necessità di adottare “azioni decisive” per “migliorare la salute del pianeta”. L’amministratore delegato di Unilever, Alan Jope, ha detto infine che i cambiamenti climatici rappresentano ancora una minaccia, nonostante l’attenzione sociale si sia spostata verso la pandemia e le disuguaglianze.