IL CASO

Gli Usa accusano Huawei di frode e furto di proprietà. La difesa dei cinesi: “Nessun illecito”

ll Dipartimento di Giustizia formalizza la richiesta di estradizione al Canada della direttrice finanziaria Meng. Accusate di associazione a delinquere, volta a sottrarre segreti industriali, due consociate della compagnia. Il segretario di Stato al Tesoro, Mnuchin: “La questione non impatterà sui colloqui commerciali”

Pubblicato il 29 Gen 2019

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Gli Usa non mollano Huawei. Il Dipartimento di Giustizia ha avanzato una lunga serie di capi d’accusa nei confronti del colosso cinese delle telecomunicazioni: nello specifico si tratta di 13 accuse legate a violazioni delle sanzioni statunitensi all’Iran presentate nei confronti del gruppo cinese e della direttrice finanziaria Meng Wanzhou, arrestata in Canada a dicembre proprio su richiesta degli investigatori americani.

Parallelamente, due consociate di Huawei sono state accusate di associazione a delinquere volta a sottrarre segreti industriali, nello specifico le tecnologie cellulari di T-Mobile. “Queste due serie di accuse portano alla luce le azioni persistenti e spudorate messe in atto da Huawei per sfruttare le società e le istituzioni finanziarie americane e per minacciare la concorrenza mondiale libera ed equa”, ha spiegato il direttore dell’Fbi, Christopher Wray.

Huawei ha smentito che la società o qualunque delle sue sussidiarie o affiliate, “abbia commesso le violazioni della legge statunitense di cui è accusata”. La stessa azienda ha dichiarato di “non essere a conoscenza di atti riprovevoli compiuti dalla signora Meng ed è fiduciosa che i tribunali statunitensi giungeranno alle stesse conclusioni”.

La dirigente, attualmente in libertà vigilata a Vancouver, dovrà comparire il prossimo 6 febbraio di fronte a un giudice canadese nel quadro delle procedure di estradizione avviate dagli Usa.

Il ministero della Giustizia del Canada ha infatti confermato di avere ricevuto richiesta formale di estradizione dagli Stati Uniti. Gli Usa avevano tempo fino a domani, 30 gennaio, per presentare al Canada richiesta formale di estradizione nei suoi confronti.
E la Cina non sta a guardare. Pechino chiede agli Stati Uniti di ritirare la richiesta di estradizione al Canada per la direttrice finanziaria. Il portavoce del Ministero degli esteri di Pechino, Geng Shuang, ha detto che gli Usa “hanno trascurato le proteste formali” della Cina. “Chiediamo agli Stati uniti di ritirare immediatamente il mandato di arresto contro Meng Wanzhou e interrompere questo tipo di richieste di estradizione”, ha sottolineato.

Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steve Mnuchin, si è affrettato a chiarire che il caso Hauwei non impatterà cui colloqui commerciali tra Usa e Cina. “Questi sono colloqui separati – ha chiarito Mnuchin in un’intervista a Fox Business Network –  Le questioni relative alla tecnologia sono al centro delle discussioni commerciali, ma qualsiasi problema relativo alle violazioni della legge degli Stati Uniti o alle sanzioni statunitensi nei riguardi di singole aziende devono fare un percorso separato”.

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