L'EMERGENZA

Vaccino Covid, monito dell’Aifa: “No all’acquisto via web”

L’Agenzia Italiana del Farmaco: “Su Internet nessuna garanzia sulla qualità del prodotto, che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute”

Pubblicato il 23 Dic 2020

coronavirus

No all’acquisto privato del vaccino contro il Covid-19 su internet o attraverso altri canali, perché può essere “pericoloso oltre che inefficace”. Mentre il vaccino in sé non provoca la malattia né alterazioni del Dna. A fare chiarezza è l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che sul portale web ha pubblicato un documento che risponde a 35 domande più frequenti sul vaccino di Pfizer/BionTech autorizzato ieri in Italia. Le Faq vanno dalla composizione ai possibili effetti avversi, passando per l’efficacia e le indicazioni su chi può vaccinarsi.

Il vaccino, denominato Comirnaty, contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente sul Sars-Cov-2. Tra le domande frequenti, una riguarda la possibilità di vaccinarsi privatamente a pagamento. E la risposta è netta: “No, i vaccini disponibili saranno utilizzati soltanto nei presidi definiti dal Piano vaccini e non saranno disponibili nelle farmacie o nel mercato privato. E’ altamente sconsigliato cercare di procurarsi il vaccino per vie alternative o su internet. Questi canali non danno nessuna garanzia sulla qualità del prodotto, che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute”.

Quanto al dubbio se la vaccinazione possa “provocare il Covid o altre alterazioni genetiche”, Aifa risponde: “nel vaccino non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò non può causare malattie. L’mRNA del vaccino come tutti gli mRNA prodotti dalle cellule si degrada naturalmente dopo pochi giorni in chi lo riceve” e “non resta nell’organismo”. Rispondendo alla domanda “come agisce?”, Aifa precisa: “il vaccino non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il Sars-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo”.

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