L'OSSERVATORIO

Venture capital, in Italia la maggiore crescita d’Europa

Nel 2022 oltre 1,8 miliardi di investimenti in startup, scale up e imprese innovative. Smart city, software e DeepTech le tre aree al top per quantità di round. Cdp Venture Capital l’investitore più attivo seguito da Azimut e LVenture. Il 2023 sarà l’anno della maturazione e del consolidamento del mercato ma andrà aggiornato il Testo unico sulle startup, ormai “vecchio” di oltre 10 anni

Pubblicato il 23 Gen 2023

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Oltre 1,8 miliardi di investimenti in 323 round pari a una crescita del 48% anno su anno. Il 2022 è stato un anno eccezionale per il venture capital in Italia destinato a start-up, scaleup e imprese innovative e quello in cui si è contato il maggior numero di round sopra i 100 milioni di euro. Ma, soprattutto, il nostro Paese è quello che registra la crescita più sostenuta in Europa. È quanto emerge dall’Osservatorio sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance. (SCARICA QUI IL RAPPORTO).

Il Venture capital italiano è stato inoltre impattato in modo ridotto dalle tensioni macroeconomiche e finanziarie del 2022 mostrando una crescita sostenuta rispetto al 2021, diversamente dalla contrazione che ha interessato l’Europa e altri mercati sviluppati. Cdp Venture Capital si conferma l’investitore più attivo in termini di operazioni annunciate nel 2022, seguito da Azimut e LVenture.

L’Italia verso il consolidamento

Il 2022 è stato un anno di notevole maturazione per il Venture Capital in Italia. Come da noi previsto un anno fa, l’ecosistema italiano ha registrato un aumento significativo nell’ammontare investito, (circa +50% rispetto al 2021), in contrasto con il rallentamento europeo e la decrescita globale – commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital-. Si è confermata anche la partecipazione sempre più incisiva da parte di attori internazionali e investitori istituzionali, trend destinato a confermarsi anche nel 2023. Come Growth Capital, prevediamo un 2023 di maturazione e consolidamento del mercato, caratterizzato da un aumento della size media dei round e del numero delle operazioni Late Stage. Gli investimenti complessivi saranno influenzati dall’elevato dry power e dalla presenza di mega round”.

Il Testo unico sulle startup va aggiornato

“È significativo notare come i numeri dell’ecosistema italiano dell’innovazione iniziano ad avvicinarsi- pur mantenendosi ben inferiori- ad altri Paesi storicamente più avanzati in questo ambito – aggiunge Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance -. Come emerge dal report nel 2022, per la prima volta l’Italia è stato il Paese europeo che ha visto la crescita più consistente di investimenti in start-up e aziende innovative anno su anno, con un + 48% di differenziale registrato tra il 2021 e il 2022, a fronte di una crescita molto limitata registrata in Francia e di un calo in Uk, Spagna e Germania. Questi dati indicano, insieme al fatto che molti ecosistemi europei sembrano aver raggiunto una fase di maturità, che l’Italia potrebbe avere nei prossimi anni un ruolo sempre più centrale nel settore Tech in Europa. Guardando al futuro il 2023 sarà un anno cruciale per ammodernare il Testo Unico sulle start-up, che era stato un fondamentale motore di partenza per l’ecosistema, ma che è ormai vecchio di più di 10 anni e necessita un aggiornamento che tenga in conto le rinnovate esigenze dei sempre più numerosi operatori del settore”.

I 4 mega round del 2022

Il 2022 ha registrato 4 mega round, risultando, sotto questo aspetto, il miglior anno nel periodo analizzato (2017-2022). I cinque top round del 2022 sono quello di Satispay (Serie D, 320 milioni), Newcleo (Serie A, 300 milioni), Scalapay (Serie B, 212 milioni), Casavo (Serie D, 100 milioni) e Medical Micro Instruments (Serie B, 73 milioni).

Smart city, software e deep tech al top per quantità di round

Riguardo all’analisi per settori, con 54 round totali, Smart City si posiziona al vertice a livello annuale, seguito da Software e DeepTech, rispettivamente con 44 e 40. Smart City risulta il settore con il maggior numero di deal annunciati nel quarto trimestre (15), seguito dal Software (10). Riguardo all’ammontare investito, Smart City (501 milioni) e FinTech (499 milioni) sono i settori che hanno raccolto di più nel 2022 e rappresentano il 55% dell’investito nell’intero anno. A questo risultato hanno contribuito in modo rilevante i mega round di Satispay e Scalapay (per il Fintech) e Newcleo (per Smart City).

La size media dei round è aumentata per tutti i settori a eccezione di Media (-52%), che in compenso è stato però uno dei settori con più exit, Food Agriculture (-16%) e Digital (-6%). FinTech (13,1 milioni) e Smart City (9,4 milioni) si confermano i settori con il ticket medio più alto nel 2022, anche grazie all’impatto di alcuni mega round.

Il peso degli investitori internazionali

Riguardo all’incidenza degli investitori internazionali, nel 2022 hanno partecipato al 26% dei round maggiori di 1 milione, dato in linea con il 2021. E in termini di ammontare raccolto, l’incidenza dei round con presenza di investitori internazionali è sensibilmente aumentata, passando dal 58% del 2021 al 67% del 2022, un trend che ci si attende proseguirà nel medio-lungo periodo. Nel 2022 gli investitori internazionali hanno inoltre partecipato a round con dimensione media più che doppia rispetto a quelli con soli investitori nazionali (9,5 contro 4,3 milioni).

Il quarto trimestre 2022

Entrando nel dettaglio dell’ultimo trimestre 2022 con 203 milioni di euro raccolti in 75 round, il quarter ha registrato vun rallentamento nella raccolta, ma il numero di deal è in linea con la media dei 4 trimestri precedenti (463 milioni e 79 round). La flessione nell’ammontare investito nel quarter – spiegano dall’Osservatorio – è in gran parte riconducibile all’assenza di mega round che ad esempio nel terzo trimestre avevano inciso per più del 40%.  Nel quarto trimestre le start-up italiane sono state protagoniste di 11 exit, dato in linea con il terzo trimestre. I risultati dell’ultimo trimestre portano a 38 gli eventi di liquidità registrati nel 2022, dato in aumento rispetto al 2021 (30). Growth Capital stima che il valore complessivo in termini di Enterprise Value delle exit annunciate nel 2022 sia ben superiore a 1 miliardo.

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