Il cloud è la terza rivoluzione di internet, dopo il world wide web e i social network. Come Hp pensiamo che il cloud rappresenti una grande opportunità di accelerazione per l’economia italiana contribuendo a rilanciare l’occupazione e generando nuove possibilità per le nostre imprese. Certo è necessario creare le condizioni – normative, burocratiche, infrastrutturali – per rendere ricettivo il territorio italiano e favorire lo sviluppo delle nuove “fabbriche digitali”, i data center, quali nuovi aggregatori di innovazione, competenze e valore.
Uno studio Bocconi ne quantifica i benefici economici cumulati dal 2010 al 2015 in 150 miliardi di euro e 450.000 posti di lavoro diretti ed indiretti. È però tutta l’Agenda Digitale nel suo complesso ad essere prioritaria; quindi è necessaria una visione sistemica in grado di coinvolgere i vari attori sul campo: PA, imprese, cittadini. Anche in questo caso, però, un sostegno decisivo deve arrivare dal legislatore, per esempio sul tema dell’e-procurement o della fatturazione elettronica. Secondo i dati del Politecnico di Milano con il solo e-procurement si creerebbero benefici pari a 7 miliardi l’anno, mentre per la fatturazione elettronica siamo nell’ordine dei 5 miliardi. Pensiamo anche alle imprese private e all’impatto che avrebbe sui consumi interni l’incremento dei pagamenti elettronici e l’e-commerce. Ed infine, la scuola, che dovrebbe costituire la “stella polare” di ogni azione concreta e nella quale i “nativi digitali” richiedono nuove forme di insegnamento e quindi di competenze, abilitate dall’innovazione tecnologica.