Via a “Women in tech”, 20mila donne in ruoli IT entro il 2020

Pubblicato il 15 Feb 2017

Entro il 2020 ben 20.000 donne in ruoli scientifici e tecnologici. E’ questo l’obiettivo del progetto “Women in tech”, annunciato da General Electric, per colmare il technology gender gap. Il programma punta ad aumentare in modo significativo la presenza delle donne nei comparti progettazione, produzione, ingegneria, It e product management, in modo da assicurare l’equilibrio di genere nei settori tecnici e contribuire alla trasformazione di GE in un’azienda digitale industriale.

“Nonostante gli sforzi fatti -si legge in una nota GE – dal sistema scolastico universitario e industriale, dalle azioni di sensibilizzazione allo stanziamento di fondi per la formazione, i settori tecnologici e ingegneristici sono ancora dominati dagli uomini e le prospettive di crescita dei talenti femminili sono attualmente insufficienti a soddisfare le esigenze future delle aziende. Senza un numero maggiore di donne nella tecnologia e nella produzione, GE prevede che questo divario si allarghi, influendo sulla produttività e sulla capacità di innovare”.

“Oggi negli Stati Uniti -spiega il capo economista Marco Annunziata– solo il 14% di tutti gli ingegneri e il 25% di tutti i professionisti IT sono donne. Secondo l’Us Bureau of statistics, malgrado le donne costituiscano il 55% di tutti gli studenti universitari e laureati in generale, solo il 18% dei laureati in informatica sono donne. Tra i principali gruppi attivi nel comparto tecnologico, le donne sono ancora sottorappresentate, e costituiscono dal 13 al 24% dei posti di lavoro, e il 17-30% delle posizioni di leadership; quasi il 40% delle donne con lauree in ingegneria lasciano la professione o non lavorano nel settore”.

La rivoluzione digitale-industriale, sottolinea, “può contribuire al superamento del Gender Gap”. “Le fabbriche del futuro, le brilliant factories, sono molto diverse da quelle del passato – dice – e i compiti svolti sono sempre meno impegnativi dal punto di vista fisico e sempre più dal punto di vista creativo. Sono contesti adatti a persone fortemente competenti, siano esse uomini o donne”.

“Se non portiamo sempre più donne a lavorare -commenta Annunziata- nei settori tecnologici, ci sarà un forte impatto economico negativo sul settore. Questo è un problema che le aziende devono affrontare con impegno”.

GE ritiene indispensabile che le aziende, oltre ad assumere e trattenere i migliori talenti femminili in posti di lavoro tecnologico-scientifici, facciano investimenti veri e propri per superare il divario di genere. GE ha quindi messo in campo diverse azioni concrete: ampliamento delle università da cui GE attrae talenti, con un maggior focus sugli istituti che privilegiano un mix di genere; introduzione di un advisory council al chief technology officer, per definire strategie per trattenere i talenti femminili, inclusi gli avanzamenti di carriera e le opportunità di sviluppo della leadership al femminile; GE continuerà inoltre a implementare
programmi dedicati ai dipendenti che favoriscano una cultura inclusiva e una maggiore flessibilità, come ad esempio un potenziamento dei congedi parentali, un lavoro più family-friendly, programmi di child care più economici e sostenibili.

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