TRACCIABILITA'

Via al Sistri, ma la platea è “ridotta”

Parte oggi il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti. Ma ne sono esclusi i soggetti che trasportano in proprio. Fuori anche i rifiuti urbani pericolosi

Pubblicato il 01 Ott 2013

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Scatta il Sistri e il ministero dell’Ambiente pubblica una circolare nella quale spiega in dettaglio tutte le novità portate al sistema dagli ultimi interventi normativi. La tracciabilità dei rifiuti diventa operativa a partire da oggi 1° ottobre, ma non per tutti. Come spiega la nota firmata dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, l’obbligo di adesione al sistema scatta per i “produttori iniziali di rifiuti pericolosi, gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, gli enti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi e i nuovi produttori di rifiuti pericolosi”. L’adesione è solo volontaria per chi produce e gestisce rifiuti non pericolosi.

L’entrata in vigore strutturata in due tempi. Dal primo ottobre sono coivolti “gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori di detti rifiuti”. Per le imprese produttrici iniziali di rifiuti pericolosi sarà valido il termine del 3 marzo 2014. Sempre che non facciano trattamento o trasporto del materiale. Fino a quella data queste aziende si troveranno a lavorare con operatori di trasporto e smaltimento che applicano il sistema. Per questo motivo, il ministero dell’Ambiente spiega che “i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che non aderiscono su base volontaria al Sistri” dovranno comunicare i propri dati, necessari per la compilazione delle schede Sistri, “al delegato dell’impresa di trasporto che compila anche la sezione del produttore del rifiuto, inserendo le informazioni ricevute dal produttore stesso”.

Infine, la nota fornisce anche un chiarimento sulle sanzioni, che scatteranno dal trentunesimo giorno dopo l’entrata in vigore del sistema, a seconda delle categorie di appartenenza, ma solo a partire dalla terza violazione.

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