IL CASO

Viasat: “Non cediamo azioni, andiamo avanti sulla strategia”

L’Ad della holding Exefin, Marco Petrone, mette a tacere le indiscrezioni in merito ad operazioni straordinarie e aumento di capitale. “Puntiamo a sviluppare e diversificare il business su tutti i mercati geografici”

Pubblicato il 28 Ott 2020

marco petrone viasat

“Il Gruppo Viasat non è oggetto di alcuna operazione straordinaria che comporti, in tutto o in parte, la cessione di azioni o l’aumento del capitale sociale”. A dichiararlo in una nota è Marco Petrone, amministratore delegato della controllante Exefin (holding della famiglia Petrone), in qualità di portavoce degli azionisti della società specializzata in sistemi di sicurezza satellitare. Le voci si rincorrevano da qualche tempo, per quanto smentite a varie riprese dall’azienda. Come è noto, la società ha avviato un processo di acquisizioni delle aziende europee del settore, a partire dal 2014, sviluppando una presenza diretta nei principali paesi a più alto tasso di crescita nel mercato della telematica satellitare e IoT (oltre all’Italia, Uk, Francia, Belgio, Polonia, Romania, Bulgaria, Portogallo, Spagna e Cile) e, tramite distributori partner, in 60 paesi nel mondo. Tutto questo, tiene a precisare l’azienda, senza l’obiettivo di cedere quote, come è invece emerso secondo alcune indiscrezioni di stampa.

Il gruppo conferma la propria strategia

“La strategia di Viasat Group resta sempre la stessa”, si legge in una nota. “Crescere per capacità interne, sviluppando e diversificando il proprio business su tutti i mercati geografici presidiati dalle società del Gruppo, dando priorità al progetto evolutivo del ricambio generazionale che punta a valorizzare le capacità ed esperienze delle proprie eccellenze operative e manageriali, perseguendo i propri valori e principi storici”.

Domenico Petrone, Fondatore e Presidente di Viasat Group, aggiunge: “Crediamo sia una precisazione doverosa e utile per la comunità economico-finanziaria, per la mia famiglia e per tutti i nostri Stakeholder. “Nel corso degli ultimi due anni si sono intensificate le richieste di contatto e di confronto da parte di fondi di investimento e di gruppi industriali internazionali. Del resto non abbiamo mai escluso di considerare eventuali partnership, in ottica di ‘Business Combination’, per posizionare la nostra realtà in un quadro di maggiore sinergia tecnologica e commerciale con l’obiettivo di guadagnare ulteriore competitività sui nostri prodotti e servizi nel mondo”, continua Petrone.

“In ogni caso il nostro benchmark di riferimento restano i grandi marchi italiani, legati a famiglie che da generazioni correlano con orgoglio la propria storia a una forte vocazione alla territorialità e alla sostenibilità di lungo termine. È altrettanto vero che, per scelta, cerchiamo sempre di essere flessibili nell’adattamento delle strategie e aperti nel valutare le possibili alternative sottoposte da soggetti terzi. In questi ultimi mesi, abbiamo valutato alcune nuove progettualità con l’obiettivo di verificare se potessero rappresentare un acceleratore della nostra crescita. A valle di queste analisi, possiamo affermare che il nostro progetto industriale originario rappresenti tuttora la scelta preferibile e migliore per tutti gli Stakeholder, inclusi il Management e le oltre 800 risorse specializzate che, in tutta Europa, contribuiscono allo sforzo comune, secondo la nostra filosofia del ‘glocale’: pensare globale e agire a livello locale. Una strategia che coniuga le diverse intelligenze presenti nel nostro Gruppo per fare sistema e costruire valore e sviluppo nei diversi mercati con professionalità, tenacia e passione. Da sempre siamo ‘Interconnessi’ con il futuro e vogliamo che i nostri ‘Sogni’ si realizzino, così come nel passato, trasformandosi in straordinari fatti concreti e duraturi nel tempo”.

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