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Video streaming motore del cambiamento: la Tv italiana alla svolta

Le stime di ITMedia Consulting al 2024. Una delle chiavi di sviluppo del settore sarà lo sviluppo della Tv connessa e della pubblicità online come pure l’ibridazione dei modelli di business. Sky, Mediaset e Rai si divideranno il 70% del mercato ma cederanno quote consistenti agli altri operatori

Pubblicato il 29 Nov 2022

Augusto Preta

Founder ITMedia Consulting

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Le tendenze emerse negli ultimi due anni, con l’esplosione dello streaming, a seguito della pandemia, vengono confermate anche nel 2022, nel nuovo Rapporto ITMedia ConsultingIl Mercato TV in Italia 2022-24: ibridi e connessi”, rafforzando in questo modo la trasformazione della televisione italiana.

Il mercato nel 2022

Negli ultimi due anni l’emergenza Covid-19 ha accelerato in maniera drammatica la trasformazione dell’industria televisiva nazionale. Nel 2022 c’è stato un consolidamento di tali tendenze. Continua infatti la progressiva migrazione della tradizionale tv lineare verso i servizi di video streaming a banda larga, prima modalità di accesso ai contenuti televisivi per oltre il 40% delle famiglie italiane (11,6 milioni).

Secondo ITMedia Consulting il mercato chiuderà a fine anno con una contrazione dell’1,1%. La pay-Tv, in un ampio processo di ricomposizione tra pay-Tv tradizionale e Vod, crescerà del 4,4% ma ciò nonostante non riuscirà a bilanciare le perdite di quella tradizionale a -7% e, in misura minore, del canone.

Dall’altro lato la pay-Tv cresce e si certifica il definitivo spostamento verso l’online, con nuovi attori e nuovi protagonisti che si accaparrano la fetta più consistente della torta, sottraendo di fatto risorse ai broadcaster lineari.

Arpu meno elevato ma la crescita dei prezzi fa aumentare i ricavi

Al contempo, a fronte di una crescita molto limitata della pay-Tv nel 2021, nel 2022 la crescita è ben più ampia. Nonostante un Arpu meno elevato, il trend di aumento dei prezzi a livello sia globale sia italiano, determinerà nel 2022 un aumento dei ricavi del settore del +4,4%, rispetto all’anno precedente.

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Questo aspetto emerge ancor più chiaramente considerando che corrisponde a un aumento annuale degli abbonati pay attorno al 10%, in diminuzione rispetto agli anni precedenti quando si aggirava intorno al 25-30%, e che, nonostante ciò, aveva portato nel 2021 a un aumento di ricavi di appena l’1,5%

Soffre la pubblicità Tv

In questo contesto la pubblicità Tv è la componente maggiormente colpita, perché dopo la forte ripresa e il ritorno ai livelli superiori a quelli pre-Covid19, vede nel 2022 un marcato calo rispetto all’anno precedente, con valori che tornano a livelli inferiori a quelli pre-Covid dopo la forte ripresa dello scorso anno.

Il tutto accompagnato da tassi d’inflazione in forte ripresa e molto elevati, che determinano di fatto una diminuzione del mercato in termini reali, ampiamente in doppia cifra. Nel complesso la pubblicità vede in valori assoluti una riduzione dei suoi ricavi del 7%. Il canone infine registra un leggero calo, dopo il recupero del 2021.

Il mercato Tv nel 2024: parametri al rialzo

In un contesto di marcata trasformazione, nel periodo 2022-2024 il fenomeno è destinato a consolidarsi, con la Broadband TV che raggiungerà 13,8 milioni di abitazioni nel 2024 rispetto ai 11,6 milioni del 2022. In termini di risorse, nel prossimo biennio, secondo ITMedia Consulting, il mercato riprenderà a crescere a un tasso medio annuo del 2,3%.

La pubblicità ritornerà a crescere nei prossimi due anni, anche se non ai livelli della pay-Tv, nonostante il forte calo previsto per quest’ultima della componente tradizionale Dth (satellite). La pay-Tv consolida lo storico sorpasso sulla Tv in chiaro effettuato nel 2020 arrivando al 58% del totale abitazioni Tv nel 2024.

Si assiste dunque a un’accelerazione di un processo già in atto, con l’abbandono di abbonati dalla tv a pagamento lineare (cord cutting), in favore di meno costose e sempre più attraenti offerte di video streaming (Svod). Il video streaming funge pertanto e sempre più da motore del cambiamento, assecondando e consolidando i processi registrati nel corso degli ultimi due anni.

I player di mercato

Sky, Mediaset e Rai si divideranno il 69% del mercato televisivo totale nel 2024. Pur rimanendo dominanti, cederanno però quote consistenti agli altri operatori, che supereranno il 30% del totale.

Questi ultimi crescono, grazie soprattutto al Vod, consentendo alla componente pay-Tv di passare dal 77% del 2022 al 79% del 2024.

Considerazioni sulla new Tv

In conclusione, dal rapporto ITMedia Consulting di quest’anno emerge che la Tv tradizionale, broadcast non è più in grado di controbattere alla sfida lanciata dai servizi di streaming online, che sta determinando la progressiva migrazione del pubblico dalla tradizionale tv lineare verso i servizi di video streaming a banda larga.

Tutto questo ha portato a un crescente ruolo dei nuovi entranti, che in appena 4 anni hanno triplicato la loro quota di mercato, aumentando il livello della competizione nel mercato televisivo. Nei prossimi anni, tali dinamiche continueranno a manifestarsi e il mercato tenderà a spostarsi sui comparti più dinamici e innovativi.

Una delle chiavi di sviluppo del settore sarà rappresentata proprio dallo sviluppo della Tv connessa e della pubblicità online come pure dall’ibridazione dei modelli di business, con il moltiplicarsi di offerte a più livelli che combinano piani di abbonamento più economici o del tutto gratuiti con supporto pubblicitario, con offerte Svod tradizionali solo a pagamento. In pochi anni, dunque, accelerato dalla pandemia, il mercato Tv, bloccato per decenni, è radicalmente cambiato.

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