Voluntary disclosure, 3 miliardi di patrimoni gestiti dai sistemi Almaviva

L’azienda ha curato anche l’ordinaria dichiarazione dei redditi 2015 per più di 23 mila clienti finali, per un valore di 8 miliardi di euro di patrimoni e un portafoglio di oltre 50mila titoli, attraverso infrastrutture tecnologiche dedicate

Pubblicato il 09 Nov 2016

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Tre miliardi di euro di patrimoni emersi gestiti dai sistemi Almaviva in applicazione della prima Voluntary Disclosure con oltre 2.000 clienti finali. Sono i numeri a consuntivo che descrivono l’esperienza del Gruppo italiano realizzata durante la prima fase della procedura di collaborazione volontaria.

Almaviva ha curato inoltre l’ordinaria dichiarazione dei redditi 2015 post Voluntary Disclosure – conclusa la scorsa estate – per più di 23 mila clienti finali, per un valore di 8 miliardi di euro di patrimoni e un portafoglio di oltre 50.000 titoli, attraverso un processo informatico industrializzato con infrastrutture tecnologiche dedicate.

Il Decreto Legge n.193 del 22 ottobre 2016 ha disposto la riapertura dei termini di accesso alla procedura di collaborazione volontaria (la cosiddetta Voluntary Disclosure bis), prevedendo che le nuove domande potranno essere presentate entro il 31 luglio 2017.

Una piattaforma software collaudata durante la prima esperienza, una struttura di back-office specializzata nel trattamento delle contabili bancarie e degli asset finanziari, il collegamento telematico con istituti bancari esteri, costituiscono gli asset principali e distintivi con i quali Almaviva si presenta ad affrontare il percorso della nuova fase introdotta dalla recente normativa.

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