Numeri da record per l’esordio in borsa di Alibaba, che esordisce al New York Stock Exchange con l’Ipo più importante della storia. Nei primi minuti di contrattaizone del titolo a Wall Street, le azioni pazzavano di mano a 98 dollari, con un +36% rispetto ai 68 dollari del prezzo di collocamento. Nel primo minuto di contrattazioni erano stati scambiati 55,28 milioni di titoli. Per una initial public offering destinata a superare i 25 miliardi di dollari. Il prezzo indicativo di Alibaba a ridosso dell’apertura di Wall Street era di 83-85 dollari per azione, poi rivisti a 88-90, fino a 90-30. “La prima cosa per noi sono i consumatori, se loro sono contenti lo saranno anche gli azionisti. La mia preoccupazione è rendere i clienti contenti. Sono onorato ed emozionato per l’Initial public offering”, aveva detto Jack Ma, presidente esecutivo di Alibaba, in un’intervista alla Cnbc a ridosso dell’Ipo del gigante cinese dell’e-commerce.
Jack Ma si era presentato sul floor del New York Stock Exchange ad attendere l’inizio delle contrattazioni, insieme a otto dipendenti della società. “Il mio eroe è Forrest Gump”, aveva detto il fondatore di Alibaba che dopo l’esordio della società in Borsa ha in programma una serie di incontri con i big americani. Oggi in agenda c’è l’incontro con 20 amministratori delegati di grandi aziende, da General Electric a BlackRock, poi incontrera’ alcuni investitori durante un pranzo al ristorante Cipriani. La prossima settimana gli incontri “politici”, con la partecipazione alla “Clinton Global Initiative” organizzata da Hillary e Bill Clinton.
Con la quotazione “Alibaba sarà fonte di ispirazione per molti in Cina – aveva aggiunto Ma – Alibaba sta creando un ecosistema per aiutare le piccole e medie imprese. Ed effettuiamo acquisizioni che aiutano l’ecosistema”. ”Anni fa ho chiesto a mia moglie se voleva un uomo ricco o un businessman rispettato – aveva concluso – Ovviamente mi ha detto che voleva un businessman rispettato, perché non credeva che sarei mai diventato ricco”.
Alibaba è un gigante mercato online che nel 2013 ha realizzato vendite per 248 miliardi di dollari, più di Amazon e eBay messi insieme. Nelle prospettive dell’azienda c’è l’intenzione di portare a termine una serie di acquisizioni in Eurpa e negli Usa per sbarcare in forze sui nuovi mercati.
La quotazione a Wall Street si presenta come una sfida anche per il sistema normativo americano. Alibaba, infatti, ha una struttura societaria complessa, basata sulla “partnership”, e secondo le leggi di Pechino gli investitori stranieri non possono controllare direttamente asset strategici del Paese. Da qui il ricorso a una struttura conosciuta come “entità a interesse variabile”. Chi acquisterà azioni Alibaba non acquisterà di fatto una piccola quota della società, ma le azioni di un’entità registrata alle Cayman che per contratto riceve profitti da Alibaba e dai suoi asset ma che non li controlla.