DIGITAL ECONOMY

Web tax, Junker contro il freno del Lussemburgo: “Situazione iniqua, correggere il tiro”

Il presidente della Commissione Ue contrattacca la posizione del granducato in prima linea con Irlanda e Olanda contro la proposta di tassazione temporanea: “Iniquo che i grandi gruppi di Internet paghino l’8% di imposte contro il 30% delle Pmi”

Pubblicato il 30 Mag 2018

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Si scalda la partita europea sul fronte Web tax. Lussemburgo in prima linea – insieme a Irlanda, Cipro, Olanda – nello stoppare la proposta della Commissione di procedere a una tassazione temporanea basata sul fatturato delle digital company Usa. “Evitare soluzioni provvisorie” è il senso della posizione ribadita dal premier Xavier Bettel che al Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha discusso con i deputati la situazione e le politiche dell’Unione. “Le soluzioni temporanee a breve renderebbero le decisioni permanenti ancora più difficili”, ha detto il premier del Granducato.

“Si tratta di equità fiscale” è stata la risposta del presidente della Commissione europea Juncker al premier lussemburghese: “Non si può accettare che i grandi gruppi di Internet paghino l’8% di imposte e che le piccole e medie imprese paghino il 30%, è ingiusto e iniquo, bisogna correggere il tiro”, ha detto Juncker all’Europarlamento.

Ultimamente il governo tedesco, che pure aveva sponsorizzato la proposta comunitaria, ha messo il freno preoccupato per le conseguenze sulle societa’ digitali nazionali.

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