Web tax, di nuovo. Stavolta però l’onorevole Francesco Boccia, che l’aveva proposta un anno fa, non c’entra. Si tratta di un emendamento alla legge di Stabilità targato Sinistra Ecologia e Libertà, che ripropone la norma quadro concepita allo scopo di contringere le multinazionali del web a usare la partita Iva italiana. “In molti mi hanno chiesto in questi ultimi giorni di riproporre la web tax, ma ho preferito rinunciare per evitae di andare allo scontro con Renzi. Tutti sanno come la pensano. Ora sta al governo valutare se fare un passo avanti oppure no”, ha affermato il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio, Boccia.
Matteo Renzi ha sempre espresso la sua contrarietà alla web tax e i rapporti con Boccia non sono idilliaci, dopo la sua bocciatura della tassa lo scorso anno. Boccia ha anche dichiarato, per questo, di essersi pentito di aver dato il suo sostegno a Renzi alle primarie.
L’emendamento alla legge di Stabilità presentato da Nichi Vendola prevede che gli spazi pubblicitari online e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca debbano essere acquistati esclusivamente da soggetti titolari della partita Iva italiana. Ma senza l’appoggio di Boccia l’iniziativa, dicono gli osservatori, sembra destinata al naufragio.