IL MERGER

Wind-3 Italia, è ufficiale: trattative su joint venture paritaria

L’annuncio del ceo di Vimpelcom Jean-Yves Charlier. Ibarra in pole come Ceo della nuova società. Dall’operazione nascerebbe il primo operatore mobile italiano per numero di clienti

Pubblicato il 13 Mag 2015

A.S.

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La trattativa tra Vimpelcom e Hutchison Whampoa per la fusione dei rispettivi operatori italiani di telefonia mobile, Wind e 3 Italia, è in corso. Se fino a ieri la prospettiva di consolidamento del mercato mobile italiano era legata a un’indiscrezione, riportata ieri da CorCom, oggi arriva una conferma ufficiale da una delle due società coinvolte. “Siamo in trattative con Hutchinson Whampoa per una joint venture paritaria” tra Wind e H3G, ha affermato Jean-Yves Charlier, nuovo Ceo di Vimpelcom, dando così nuova spinta a un processo di consolidamento di cui si era discusso a più riprese negli ultimi anni, ma che finora non era mai arrivato così vicino a una soluzione.

Rispondendo agli analisti durante la presentazione della trimestrale dell’azienda, Charlier ha affermato che dopo le voci circolate nelle ultime 24 ore la società ha “ritenuto fosse appropriato fare una dichiarazione”. “Non ci sono certezze che sarà trovato un accordo – ha concluso Charlier – Ogni eventuale accordo dovrà essere sottoposto, tra le altre cose, al raggiungimento di livelli di debito soddisfacenti per ottenere tutte le approvazioni dagli organi societari e dalle autorità regolatorie”.

Secondo le voci che avevano ripreso a circolare ieri, per guidare la società sarebbe in pole position Maximo Ibarra (nella foto), attuale ceo di Wind, mentre a Vincenzo Novari, che è alla guida di 3Italia, sarà destinato un posto nel Consiglio d’amministrazione del nuovo operatore, e il compito di sovrintendere alle attività in Italia del miliardario Li Ka-Shing, a capo di Hutchison Whampoa.

I negoziati tra Hutchison e Vimpelcom sarebbero così focalizzati in questo momento sulla struttura della nuova entità, che arriverebbe a contare su 30 milioni di clienti in Italia e circa 6,4 miliardi di euro di ricavi secondo i dati 2014. Ma da risolvere rimane soprattutto il nodo della struttura azionaria della nuova entità, con le due società che si sarebbero impegnate a trovare una soluzione entro i prossimi tre mesi.

Un merger tra i due asset sancirebbe la nascita del più grande operatore mobile italiano per numero di clienti, in grado di lanciare la sfida all’attuale leader del mercato Italiano, Telecom Italia. Il mercato si dividerebbe infatti tra la nuova realtà, Telecom Italia e Vodafone, con quote in termini di clienti – secondo i dati Agcom di fine 2014 – pari rispettivamente al 33,3%, al 32,1% e al 27,5%. Un eventuale accordo porterebbe alla riduzione del numero degli operatori mobili, che passerebbero da 4 a 3, con un significativo consolidamento del mercato mobile nel Paese, come è successo negli ultimi mesi in Germania, Austria e Irlanda.

All’inizio dell’anno Hutchison aveva raggiunto l’intesa con Telefonica per rilevare O2 per 16 miliardi di dollari, dando vita così al più grande operatore mobile del Regno Unito, operazione che ha rappresentato una pietra miliare negli sforzi di Li ka-Shing.

La conferma della trattative in corso ha giovato al titolo di Telecom Italia che ha invertito il trend negativo e chiuso a +1,12% a 1,09 centesimi.

“Se le trattative dovessero andare a buon fine sarebbe una buona notizia per il mercato italiano delle Tlc – commenta Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom – Il consolidamento, con la riduzione del numero dei player, consentirebbe infatti di ritornare a competere sulla qualità dei servizi e non sul prezzo più basso come fatto finora”.

“Ci aspettiamo inoltre – conclude il sindacalista – che con la eventuale nuova azienda si potrà aprire un confronto sindacale produttivo quanto quello finora sperimentato con Wind e 3 Italia”.

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